“Dal combinato disposto delle cartellonate antiabortiste e omofobe con cui i pro-life, procedendo per ondate successive, hanno tappezzato Roma negli ultimi mesi emergono delle indicazioni chiarissime: la genitorialità dev’essere combattuta quando è convintamente cercata da una coppia gay, mentre deve diventare paradossalmente obbligatoria proprio nei casi in cui non è voluta dalle donne”. Così in una nota Alessandro Capriccioli, capogruppo di +Europa Radicali al Consiglio Regionale del Lazio.
“Si tratta”, prosegue Capriccioli, “non soltanto di un vistoso controsenso rispetto al proclama di voler agire nell’interesse dei bambini, ma anche e soprattutto dell’aperto tentativo di far arretrare la nostra società, riportandola a un’epoca nella quale i diritti, fossero essi quelli delle donne o degli omosessuali, venivano sacrificati e calpestati sull’altare di precetti morali che nulla possono avere a che fare con lo stato di diritto. Confido”, conclude Capriccioli, “che i romani saranno perfettamente in grado di percepire questa surreale campagna per quella che è: un grottesco tentativo di cancellare il valore delle scelte individuali e perciò della responsabilità che solo a esse può ricollegarsi. Ricostruendo in questo modo una società di sudditi, basata sull’imposizione di coscienza e perciò del tutto, letteralmente, irresponsabile”.