Italia in Comune sbarca nella Capitale e lancia la sfida per il Campidoglio

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Italia in Comune, il partito dei sindaci fondato da Federico Pizzarotti e Alessio Pascucci sbarca nella Capitale e lancia la sfida per il Campidoglio con un progetto politico che parte dalle competenze e dalla capacità di chi ha dimostrato di saper amministrare i territori. Nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina in Campidoglio il presidente, Federico Pizzarotti, insieme al coordinatore nazionale, Alessio Pascucci, hanno presentato il coordinatore di Roma e Provincia, Dario Nanni, già consigliere comunale per tre mandati col Pd. “Non siamo qui per parlare contro gli altri ma per presentare delle proposte per la Capitale partendo dall’ascolto del territorio, quell’ascolto che qui è venuto a mancare con la sottovalutazione delle proteste dei cittadini”, afferma Pizzarotti, secondo il quale la Capitale “non può più essere merce di scambio per la politica nazionale e merita poteri speciali perché rappresenta un valore nazionale sul quale tutto il Paese ha il dovere di investire”. Italia in Comune, ha spiegato Alessio Pascucci, “sta lavorando per costruire un’alternativa che non sia subalterna ai partiti. La Capitale e la sua area metropolitana sono abbandonate all’incompetenza di chi pensa di poter governare senza neppure ascoltare le istanze dei cittadini”. Il nuovo partito sarà guidato a Roma e Provincia da Dario Nanni, già consigliere comunale per tre consiliature, con il record di presenze in assemblea capitolina. “A Roma giocheremo un ruolo fondamentale – ha spiegato Nanni – stiamo lavorando in tutti i Municipi raccogliendo tanti consensi tra la società civile e i comitati scontenti di come stanno andando le cose. La sfida che lanciamo è quella di riportare la competenza al governo dimostrando il fallimentare progetto di far amministrare Roma da chi grida solo onestà”. Tra i progetti a cui sta lavorando Italia in Comune Roma vi è la rivisitazione dei Municipi che, ha osservato Nanni, “così come sono rappresentano dei passacarte. Serve dare ai Municipi autonomia finanziaria e poteri trasformandoli in Comuni Metropolitani”. Tra gli altri punti la chiusura del ciclo rifiuti, col la chiusura degli impianti Tmb “che sono roba da alto medioevo”, il No alla privatizzazione di Atac “perchè il trasporto pubblico in mano ai privati a Roma già esiste e non porta alcun valore aggiunto per i romani” e un progetto di riqualificazione urbana dei quartieri attraverso un nuovo modello di cultura che valorizzi le periferie oggi abbandonate a se stesse.

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