Referendum Atac, non c’è il quorum: alle urne il 16%. Il 75% dice sì al primo quesito, il 74% dice no al secondo

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Solo il 16,3% dei romani partecipa al referendum consultivo sul futuro del trasporto pubblico locale della capitale. 386.785 cittadini che in gran parte dicono sì alla liberalizzazione: il 75% di chi si esprime dice sì al primo quesito, il 74% dice no al secondo, con le punte di partecipazione maggiore al centro a guida Pd: nel II Municipio, dove vota oltre il 25% dei cittadini, e nel II dove si esprime oltre il 21%.

Ma in nessuno dei casi si raggiunge il quorum del 33% necessario a rendere i risultati effettivi. “Atac resta dei cittadini – esulta la sindaca Virginia Raggi su Twitter -. I Romani vogliono resti pubblica. Ora impegno e sprint finale per rilanciarla con acquisto 600 nuovi bus, corsie preferenziali, più controlli, riammodernamento metro. Attenzione e rispetto per tutti i votanti”.

Mentre i promotori del Comitato del Sì confermano la volontà espressa di ricorrere contro l’esito: “A nostro avviso il quorum non serve per questo referendum – spiega il deputato di +Europa Riccardo Magi, presidente del Comitato – e per questo impugneremo la questione davanti al Tar se il Campidoglio insiste con l’esistenza del quorum. Tra l’altro, già di per sè, il quorum per un referendum consultivo non ha alcun significato e questa è anche la motivazione alla base dell’intervento che ha fatto il Campidoglio sullo statuto comunale”.

Magi rivendica per la propria parte di aver conquistato, “per quasi 400mila persone e per l’intera città di Roma, un’occasione di confronto politico, di dibattito, di partecipazione. Il mancato raggiungimento del quorum è una sconfitta per l’amministrazione della democrazia diretta e per una sindaca che ha fatto fatica, nelle settimane passate, e nei mesi scorsi, a dire anche una parola su questo referendum, a invitare i cittadini ad andare a votare e che ha fatto fatica, a quanto pare, anche a farsi fotografare al seggio elettorale per paura che questo potesse essere interpretato come un invito ad andare a votare per altri cittadini”, ha aggiunto.

Oltre al fatto che la giornata di voto è stata resa più complessa dalla contraddittorietà tra l’azione di alcuni presidenti dei seggi, che hanno impedito di votare a chi fosse sprovvisto di tessera elettorale. Palazzo Senatorio, tuttavia, è intervenuto con una nota sottolineando che le istruzioni per gli uffici elettorali di sezione, pubblicate sul sito di Roma Capitale, “riportavano, al paragrafo 55, la chiara indicazione che: ‘Per poter votare, l’elettore deve esibire un documento di riconoscimento. Sono ammessi a votare gli elettori iscritti nelle liste della sezione, anche se sprovvisti di tessera elettorale’.

Il Comitato “Mejo de No” ha affidato a Fb la propria soddisfazione per il risultato: “Nel 2011, 1 milione e 200mila romani avevano già votato e sonoramente bocciato l’idea di affidare al privato il servizio pubblico e oggi semplicemente hanno ignorato il disperato tentativo dei radicali di sovvertire il giudizio popolare”.

E i sindacati di base dell’Usb hanno colto l’occasione per rilanciare uno degli impegni elettorali della Giunta Raggi e del M5S al Governo: “È tempo adesso che l’amministrazione comunale faccia la sua parte – hanno ipotizzato in una nota – chiedendo alla Regione Lazio e al Governo finanziamenti adeguati e lavorando seriamente ad un progetto di ripubblicizzazione al 100% di tutto il trasporto pubblico romano, che preveda la reinternalizzazione di tutte le attività e di tutti i lavoratori”.

“Referendum: i cittadini romani vogliono che il servizio di trasporto pubblico sia svolto da Atac. Giornali e tv lo hanno pubblicizzato come il referendum sulla nostra Amministrazione. Il rischio che si corre è che la cattiva politica metta in discussione uno strumento cosi’ importante di partecipazione. Ma i romani hanno anche capito bene che i proponenti e gli accodati piu’ che al trasporto pubblico erano interessati a far cadere la nostra amministrazione ed hanno disertato le urne. Arriveranno 600 nuovi bus e il servizio pubblico fornito da Atac sara’ il miglior biglietto da visita per cittadini e turisti. #AtacRestaDeiCittadini”. Lo dichiara su Facebook, Giuliano Pacetti, consigliere M5s di Roma Capitale.

Roberto Giachetti, deputato Pd e candidato sindaco alle ultime elezioni di Roma, è intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. Sul risultato del referendum Atac, ha detto: “Sono andato a votare, ho votato sì. Non sono deluso perchè non mi sono mai illuso. È stata una consultazione silenziata dal Campidoglio e non poteva che dare frutti di questo tipo dal punto di vista della partecipazione. Nel terzo Municipio il referendum ha avuto un quorum del 19% e il presidente del Municipio è stato eletto col 20%, quindi si va a votare poco ultimamente a Roma. La differenza delle percentuali tra ‘sì’ e ‘no’ la dice lunga sul sentimento dei romani. Bisogna chiedere all’amministrazione cosa accadrà ad Atac. La sindaca ogni mese annuncia che arriveranno centinaia di nuovi autobus invece arrivano centinaia di milioni di debito”.

“Ferrovie e Alitalia sono due aziende che hanno una dimensione e un territorio di riferimento molto diversi rispetto all’Atac. Il piano di risanamento dice che Atac ce la può fare da sola, perché è stata gestita talmente male in passato che ora ha grossi margini di miglioramento”. Lo afferma, in un’intervista al Messaggero, l’assessore ai Trasporti del Campidoglio Linda Meleo all’indomani del referendum su Atac che non ha raggiunto il quorum. “I cittadini hanno bocciato sonoramente l’idea di privatizzazione selvaggia proposta dai Radicali – prosegue – I dati parlano molto chiaro: i romani hanno rinnovato la fiducia sul progetto che il M5s e la sindaca hanno portato avanti in campagna elettorale. Ossia il risanamento dell’azienda, con la procedura di concordato preventivo che chiude i conti con il passato, con risultati economico-finanziari inconfutabili. Un’azienda di proprietà comunale che può essere forte e competitiva se gestita nel modo giusto”. “L’obiettivo è andare avanti con il piano industriale”, ha sottolineato l’assessore che sul tema dell’assenteismo ha concluso: “Atac sta facendo controlli a tappeto, sia con il reparto anti frode interno sia con la collaborazione con l’Inps, per verificare che chi si assenta lo faccia per motivi legittimi sia nelle malattie sia in altre forme di congedo, come quello parentale”.

“Bocciato il referendum consultivo promosso dai radicali sulla privatizzazione del trasporto pubblico di Roma. Un vero e proprio fallimento di partecipazione: per tutta la giornata si sono registrati bassi livelli di affluenza, tanto che il quorum del 33% richiesto per convalidare il referendum è stato un miraggio fin dalla rilevazione delle ore 12, quando aveva votato il 4% degli aventi diritto, saliti alle 16 all’8,95%. Un segno inequivocabile che il referendum è stato respinto e con esso la volontà dei radicali di strumentalizzare il malcontento dei cittadini”. Lo si legge in una nota della Unione Sindacale di Base Federazione di Roma. Che aggiunge: “È tempo adesso che l’amministrazione comunale faccia la sua parte, chiedendo alla Regione Lazio e al Governo finanziamenti adeguati e lavorando seriamente ad un progetto di ripubblicizzazione al 100% di tutto il trasporto pubblico romano, che preveda la reinternalizzazione di tutte le attività e di tutti i lavoratori”.

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