“Ridurre il senso di insicurezza e allarme sociale generato dal fenomeno della prostituzione”, garantire la “sicurezza della circolazione stradale”, ma anche offrire tutela alle persone vittime di sfruttamento. Questi gli obiettivi del nuovo regolamento di polizia urbana di Roma presentato oggi. Il nuovo regolamento “prevede il divieto di esibire nudita’ o assumere comportamenti diretti inequivocabilmente a offrire prestazioni sessuali, di ingaggiare o concordare prestazioni e ad appartarsi in luogo pubblico con soggetti che esercitino l’attivita’ di meretricio e, oltre a quanto gia’ previsto dal Codice della Strada, eseguire manovre pericolose o di intralcio alla circolazione”, spiega il Campidoglio. Queste restrizioni in passato, spiega il delegato alla sicurezza del Campidoglio Marco Cardilli, sono state introdotte attraverso ordinanze ma non durante questa consiliatura. “L’Amministrazione Capitolina intende fare qualcosa anche a tutela delle persone dedite alla prostituzione, che siano vittime di violenza o di sfruttamento, offrendo interventi di sostegno psicologico e reinserimento presso strutture di accoglienza dedicate. In termini di educazione e recupero, ‘qualora il soggetto responsabile della violazione aderisca a un progetto di sensibilizzazione sulle tematiche del contrasto al fenomeno della prostituzione e della tratta, di durata minima di 4 incontri obbligatori, organizzato da Roma Capitale’ , verra’ applicata la sanzione in misura minima. Daspo e sanzioni nei confronti dei ‘clienti’ e per chi adotta comportamenti osceni, nelle modalita’ gia’ previste dal Decreto Minniti”.