“Il problema più eclatante riguarda il settore Est della Capitale” anche se è vero che “tutta Roma è una discarica a cielo aperto”. Manlio Cerroni, ex patron di Malagrotta, assolto il 5 novembre scorso dalle accuse di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti e frode in pubbliche forniture, sottolinea all’Adnkronos di aver più volte offerto il proprio aiuto alla sindaca di Roma Virginia Raggi ma senza mai ottenere risposta. “Ho scritto alla Raggi, a Grillo, a Di Battista, a Di Maio”, ha spiegato ma non ho mai avuto “nessuna risposta”. Sicuramente diranno, spiega, “noi che lo abbiamo reietto, come possiamo pensare di avere ancora bisogno di lui”. E invece, dice, loro “hanno la soluzione ma non la vogliono, che ci posso fare”. La sindaca, aggiunge Cerroni, “i rifiuti ce li ha tutti i giorni, e a Natale e Pasqua ne avrà anche di più”. “Certo che continuo a lavorare – spiega – Io voglio morire lavorando in mezzo ai rifiuti”. “L’impianto di Malagrotta”, aggiunge, “sta lavorando ma è governato dal commissario giudiziario”.
“Da mesi ho scritto a tutte le autorità, dal presidente del Consiglio al ministro dell’Ambiente, da Zingaretti alla Raggi, addirittura al presidente del III Municipio. Io in 15 giorni vi do la soluzione per abbattere questo disastro che c’è”. Manlio Cerroni, ex patron di Malagrotta, assolto il 5 novembre scorso dalle accuse di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti e frode in pubbliche forniture, sarebbe pronto a scendere in campo fin da subito per risolvere il problema rifiuti nella Capitale. In particolare Cerroni si riferisce alle proteste scatenate dall’impianto di Tmb Salario, su cui è in corso una vertenza che ieri è arrivata in Parlamento. “Se non siete in grado di farlo voi chiamo le mie squadre e in 15 giorni vi risolvo il problema, però dovete fare quello che vi dico”, ha detto l’ex patron di Malagrotta all’Adnkronos. Se l’impianto fosse “non dico applaudito” ma quantomeno “accettato dalla popolazione” sarebbe “una grossa carta da giocare”, ha aggiunto. “Al Salario – ha spiegato Cerroni – c’è una popolazione che da qualche anno protesta violentemente. Nell’impianto, che è operativo, si svolge il lavoro di trattamento di 700 tonnellate al giorno di rifiuti, 700 tonnellate al giorno sono una volta e mezza Firenze”. Secondo quanto spiega l’ex patron di Malagrotta, in quell’impianto “il secco viene trasformato in cdr che viene mandato a San Vittore e l’umido dovrebbe essere stabilizzato ma “un impianto di stabilizzazione non può stare dentro la città”. “L’umido fresco, che ancora non puzza, andrebbe preso e trasferito a Guidonia per essere stabilizzato”, spiega. A Guidonia, aggiunge, ci sarebbe “un impianto operativo collaudato ma inoperoso che rientra nella nostra galassia”.