«I conti di Ama non tornano». Baglio e Pelonzi (Pd) “smascherano” il piano del Campidoglio

0
218

I conti di Ama non tornano. Questo il giudizio preoccupato del gruppo capitolino del Pd argomentato dalla consigliera Valeria Baglio e da capogruppo Giulio Pelonzi. E tanto meno tornano se si considera che ancora manca un piano industriale dell’azienda e il 31 dicembre scade il contratto di servizio con il Campidoglio.

Nella sostanza il piano finanziario del servizio, sbandierato dalla sindaca Virginia Raggi dopo il contenzioso con l’assessore al bilancio Lemmetti che contestativa i 18 milioni dovuti da Ama per i servizi cimiteriali, si fonda su due ipotesi tutte da verificare.

La prima riguarda una riduzione della produzione dei rifiuti, la secondaa l’estensione della differenziata porta porta in altri municipi di Roma (dopo la deludente – a dir poco- raccolta in quelli dove già viene fatta).

Su queste due ipotesi si basa la quadratura dei conti tutta da verificare dopo tutti questi mesi persi che hanno indebolito l’azienda sia nei confronti delle banche che verso i fornitori.

Ma la consigliera Baglio ha spiegato che i 18 milioni che Roma vanta per i servizi cimiteriali degli anni passati non sono stati cancellati, ma sospesi ricorrendo al fondo di riserva patrimoniale.

 A questi vanno aggiunti i 40 milioni per le opere cimiteriali realizzate poste in bilancio che da credito possono trasformarsi in debiti.

Altra cosa che non convince l’opposizione del Pd è la presentazione di questa bozza di questo piano finanziario che viene inserita in bilancio perché Ama chiede per il servizio nel 2019 circa 754 milioni e Roma capitale gliene riconosce 714 grazie al fatto che l’anno prossimo i rifiuti cittadini dovrebbero diminuire di 54.200 tonnellate, ma già la produzione di rifiuti doveva diminuire anche nel 2018  e non è successo.

 «Ama non è salva – spiega Valeria Baglio- perché deve ancora essere avviata la  riconciliazione sui 18 mln per i servizi cimiteriali e sui 42 mln per  le opere realizzate dai servizi funebri. In tutto sono circa 60  milioni che da crediti possono trasformarsi in debiti. A cui si  aggiungono altre partite per un ammontare complessivo di 190 milioni,  partite che riguardano i servizi extra Tari , le manifestazioni, il  decoro, le richieste da parte del gabinetto del sindaco. Oltre a  questo gli extra costi del 2018 e quelli che ipotizza Ama nel 2019,  ovvero altri 80 milioni che devono essere riconosciuti all`azienda. In tutto 330 mln. Queste per noi sono le criticità» 

 Inoltre c’è il problema dell’evasione della Tassa sui rifiuti di cui si occupa Aequa Roma, ma nessuno sa ad oggi a quanto ammonta il recupero della tassa evasa.

Il timore del Pd è che in questa situazione l’azienda non ce la faccia dal punto di vista finanziario e si precipiti verso un concordato (prefallimentare) come accaduto per Atac. 

Il tutto in una situazione drammatica per la pulizia della città e le sue condizioni igienico-sanitarie. Insomma una azienda di 7.016 dipendenti a rischio che deve in ogni caso razionalizzare il lavoro e le sue strutture . D’altra parte « ci sembra che   il bilancio che verrà discusso in aula – prosegue la consigliera del Pd  vada verso un aumento della spesa corrente, senza investimenti.»

I conti esposti dalla Baglio – aggiunge il capogruppo Giulio Pelonzi « vengono fatti in assenza di un piano industriale di Ama relativo soprattutto al completamento del ciclo dei rifiuti che ne farebbe una industria. Il Comune non lo sta facendo in assenza anche della individuazione da parte del Comune e della Città Metropolitana    delle aree dove allocare gli impianti di trattamento come chiesto dalla Regione.  Questa situazione potrebbe far imboccare il tunnel di un eventuale e futuro concordato.» 

Per quanto riguarda la raccolta differenziata – prosegue Pelonzi « siamo di fronte ad obiettivi utopistici che si scontrano con la incapacità di organizzare l’azienda con la presenza di personale e mezzi sui territori con il risultato che i cittadini che dovrebbero fare il porta a porta sono costretti ad accumulare i rifiuti in casa soprattutto compresi quelli non riciclabili e nocivi». 

Giuliano Longo

È SUCCESSO OGGI...