Rogo rifiuti Tmb Salario: ex ad Ama: «Diossina come 100 inceneritori in 1 anno»

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“La combustione di 3mila tonnellate di rifiuti ha sprigionato la quantita’ di diossina che 100 inceneritori fanno in un anno”. Lo ha detto Daniele Fortini, gia’ presidente del cda di AMA e fra i massimi esperti di rifiuti in Italia, ai microfoni di Servizio Pubblico (www.michelesantoro.it). “E’ una catastrofe – aggiunge -: l’impianto del Salario e’ distrutto e andra’ demolito, l’AMA e la raccolta di rifiuti a Roma, con un solo impianto funzionante, e’ in ginocchio”. Fortini non usa mezzi termini per descrivere l’impatto dell’incidente al Tmb di via Salaria che gia’ adesso si preannuncia dagli effetti devastanti in fatto di gestione del trattamento rifiuti della Capitale. L’impianto era infatti fondamentale per trattare i rifiuti e renderli trasportabili in altre regioni e all’estero. Da oggi questo non sara’ piu’ possibile. “Nel 2019 l’impianto del Salario avrebbe dovuto smaltire 200 mila tonnellate di rifiuti: dove andranno a finire adesso quei rifiuti? – si chiede nel Forum con la redazione di Servizio Pubblico – Raggi fa appello alle altre regioni, ma come puo’ pensare che altri si facciano carico di una quantita’ simile?”. Le cause del rogo sono ancora tutte da chiarire, e desta qualche interrogativo il fatto che le fiamme abbiano avuto il tempo di distruggere l’impianto prima che qualcuno desse l’allarme, visto che dopo l’incendio del 2015 l’impianto era stato dotato di un sistema di sorveglianza con sensori e videocamere all’avanguardia. E non a caso Fortini sottolinea che “al di la’ delle cause, che potrebbero tranquillamente essere non dolose come una scintilla capace di incendiare il biogas e quindi la plastica, cio’ che colpisce sono i tempi di reazione rispetto a una combustione del genere, che tipicamente si sviluppa lentamente, in un impianto strategico e ben sorvegliato”. Dall’impianto, fin dalle prime ore del mattino si e’ alzata una densa nube di fumo nero, generando preoccupazione nei residenti e portando alla chiusura di un asilo nelle vicinanze, con l’odore acro della combustione che ha invaso anche il centro citta’. L’ex ad di Ama snocciola quindi numeri che a suo dire fotografano l’emergenza rifiuti della Capitale: “il disastro di oggi si innesta sull’inerzia del sistema, la differenziata e’ cresciuta solo dell’1,5%. dal 2016 al 2017, e complessivamente siamo fermi al 42% contro il 55% delle previsioni. L’investimento previsto sugli impianti per il 2018 e’ di 15 miloni, che bastano appena per qualche riparazione, mentre la qualita’ dei materiali raccolti si riduce. Al di la’ dell’attribuzione di colpe non si puo’ non constatare che i risultati dell’amministrazione siano deludenti, non si vede un percorso”.

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