«Niente Ladispoli quest’estate, mi dispiace un sacco ragazzi, spero che in fretta mi possano dire dove porteremo la nostra festa». Lo scrive Lorenzo Jovanotti sul suo profilo Instagram, dove ha pubblicato il testo della nota diffusa oggi per comunicare la cancellazione dell’evento, previsto per il 16 luglio. Il concerto a Torre Flavia, una tappa del «Jova Beach Tour», era stato criticato in quanto vicino all’area di nidificazione del fratino, un piccolo trampoliere inserito nell’elenco delle specie più minacciate di estinzione del nostro Paese. Negli ultimi dieci anni, infatti, la sua popolazione è diminuita del 50%.
LA POLEMICA
“Cancellare la tappa del ‘Jova Beach Party’ vuol dire spezzare il sogno di migliaia di fan che cullavano il sogno di assistere a un mega concerto in spiaggia di uno degli artisti piu’ talentuosi del panorama musicale nazionale e internazionale come Jovanotti“. Lo hanno detto in una nota congiunta i consiglieri regionali Emiliano Minnucci e Marietta Tidei. “Considerato il rammarico espresso in queste ultime ore da Jovanotti e la grossa delusione che sta montando nel territorio per l’annullamento della data di Ladispoli, sarebbe opportuno considerare soluzioni alternative alla location di Torre Flavia. Una di queste, per esempio, potrebbe essere rappresentata dalla spiaggia adiacente il Castello di Santa Severa. Una cornice fantastica, valorizzata anche dalla suggestiva presenza del Castello appena riaperto al pubblico, che, per conformazione dell’area, potrebbe avere tutte le carte in regola per garantire l’organizzazione di un concerto cosi’ importante. Comprendiamo l’istanza delle associazioni ambientaliste e relative alla salvaguardia dell’area protetta di Torre Flavia e dell’area di nidificazione del fratino, ma perdere la possibilita’ di ospitare un evento di queste proporzioni e lo spettacolo di un artista cosi’ apprezzato sarebbe un grave delitto. In quest’ottica, dunque, chiediamo a Jovanotti di valutare questa proposta che, una volta avallata dal Comune di Santa Marinella, potrebbe rappresentare quel piano B che salverebbe la tappa del ‘Jova Beach Party’ nel nostro litorale”, hanno concluso i consiglieri regionali.
I CHIARIMENTI DEL COMUNE
La strumentalizzare politica del concerto di Jovanotti è stato un atto contro la città di Ladispoli.
Ora a tutti è chiaro del perché questa Amministrazione si sia trovata una città abbandonata a se stessa! Il disastro prodotto da anni di mancata pianificazione e dalla assenza di un progetto di rilancio cittadino economico e sociale è infatti solo una parte del danno prodotto da una classe politica priva di idee e di iniziative.
Il danno più importante è quello culturale ed è incommensurabile.
Ciò emerge chiaramente in situazioni come quella appena vissuta sulla pelle di chi, come Jovanotti, avrebbe voluto portare musica e divertimento in una Ladispoli , almeno per una notte, gioiosa.
Invece no. E tutto questo non perché si era arrivati ad una risposta ufficiale negativa da parte dell’unico ente preposto ad esprimere una posizione vincolante cioè la Regione.
Quanto piuttosto perché in questa città si mangia pane e politica al punto tale che, anche l’associazionismo più puro, ne è stato irrimediabilmente pervaso, divenendo esso stesso mezzo di distrazione di massa.
I social e il modo in cui oggi vengono utilizzati, cioè irresponsabilmente, hanno fatto il resto. E così, a causa di questa strumentalizzazione spregevole, l’evento assolutamente fuori dal vincolo dell’area protetta veniva raccontato come interno allo stesso; così fantomatici operatori comunali venivano accusati di aver divelto recinzioni peraltro non autorizzate; così si arrivava ad immolarsi per la sofferenza che gli animali avrebbero subito nell’occasione dimenticando le migliaia e migliaia di bagnanti che ogni giorno per quattro mesi all’anno transitano nella palude per arrivare in una spiaggia i cui unici servizi igienici sono rappresentati dalla duna mediterranea; così diveniva imperativo il mantenimento del sito nello stato di fatto dimenticando che lo stesso è destinato a scomparire a causa della erosione marina che mette a repentaglio non tre coppie di fratini che lo scorso anno – proprio per le complessità già presenti sul territorio e sulle quali nessuno ha mai detto nulla- non hanno avuto alcuna prole ma l’intera sopravvivenza della Palude di Torre Flavia.
Così Jovanotti diveniva il nuovo campo di scontro nel quale non la logica dell’approfondimento, della serietà, del confronto prevaleva ma, piuttosto, la politicizzazione monocolore dell’evento e con essa la pervicace volontà distruttiva dell’avversario politico. Ciò, peraltro, risulta ancora più chiaro dalla notizia che sta rimbalzando sui media locali del possibile spostamento del concerto in aree vicine ma con diverso colore politico.
Una lotta questa alla quale il Sindaco Grando, voglio ribadirlo, non ha mai partecipato in alcuna forma rendendosi, anzi, parte attiva per il bilanciamento degli interessi in campo in maniera assolutamente aperta e lontana da prestazioni muscolari e preconcette che qualcuno, erroneamente, sta tentando di attribuirgli.
Naturalmente il primo, e giustamente, ad accorgersi della assurdità di questa cosa è stato proprio l’artista il quale, piuttosto che confrontarsi un giorno ancora con questa nefandezza ha deciso che Ladispoli non fa per lui.
Voglio dire a Lorenzo, che ringrazio unitamente alla produzione per la scelta iniziale della nostra città, che Ladispoli farà per lui. Che Ladispoli riuscirà a ricostruire un tessuto sociale, associazionistico e culturale nel quale le decisioni possano essere prese svincolate da logiche politiche distruttive e sterili. Voglio inoltre dirgli, e ne siamo certi, che la città sa di avere un debito di riconoscenza con lui che nei prossimi anni vorrà ripagare, facendolo sentire qui a Ladispoli, come a casa sua.
Grazie lo stesso Jova, il concerto sulla spiaggia è una figata pazzesca!!
Il vicesindaco
Pierpaolo Perretta