Cgil Roma e Lazio, l’arresto di De Vito paralizzerà i lavori pubblici

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“La notizia dell’arresto di Marcello De Vito, presidente dell’assemblea Capitolina, riporta Roma in un clima già vissuto e che ciclicamente si ripete”. Così, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio. “Come sempre – continua la nota – partiamo dal principio della presunzione di innocenza ed esprimiamo piena fiducia nel lavoro della magistratura che accerterà la verità dei fatti. Quello che ci preoccupa è che in questa città, priva ormai da troppo tempo di progettualità e di un’idea di rilancio in grado di far ripartire il lavoro, anche attraverso le grandi opere, questa vicenda paralizzerà il settore dei lavori pubblici e bloccherà la macchina amministrativa con conseguente fuga degli investimenti privati e di tutte quelle aziende che non si piegano all’idea di corrompere per lavorare.
Solo pochi giorni fa, il 15 marzo, i lavoratori del settore dell’edilizia nel Lazio hanno partecipato in massa alla grande manifestazione unitaria indetta dalle federazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil. I dati occupazionali regionali nel settore delle costruzioni sono devastanti. Parliamo di oltre 40mila posti di lavoro persi dall’inizio della crisi a oggi, cui si aggiungono i danni nel cosiddetto indotto. Così non è possibile continuare.
Chiediamo alle istituzioni e alla politica di assumere responsabilmente decisioni che non ledano le pur esili prospettive di lavoro nel rilancio del settore delle infrastrutture pubbliche e private e pretendiamo uno scatto di orgoglio per dare alla Capitale d’Italia una classe dirigente adeguata alla sfida. Roma ha bisogno di ripensarsi, di costruire opportunità di lavoro, di frenare un declino che sembra inarrestabile. Noi non ci rassegniamo e ci ostiniamo a pensare che Roma possa, come tutte le grandi metropoli, vivere una fase di investimenti qualitativi senza incorrere in fenomeni corruttivi che inquinano e impoveriscono la città e il mondo del lavoro”.

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