Riceviamo e pubblichiamo da Carteinregola
Non entriamo nel merito dell’arresto di Marcello De Vito e delle accuse di corruzione per vari progetti urbanistici della Capitale, tra i quali il Nuovo Stadio della Roma, dato che solo la magistratura potrà accertare se abbia commesso dei reati.
Entriamo nel merito di alcune dichiarazioni che sono seguite all’arresto, nelle quali, come già a giugno dopo i primi arresti di Parnasi, Lanzalone e altri, si afferma con sicurezza che gli atti amministrativi non sono stati condizionati da eventuali vicende corruttive e che quindi il progetto dello Stadio deve andare avanti. E’ possibile, dato che, anche se la corruzione fosse definitivamente provata, non è detto che fosse finalizzata a far compiere all’amministrazione atti illegittimi, ma magari solo a sveltire i procedimenti, o a evitare preventivamente che qualcuno mettesse i “bastoni tra le ruote”. Tuttavia, avendo seguito l’iter delle conferenze dei servizi decisorie in Regione, in particolare l’ultima, che avrebbe “approvato” il progetto*, di cui esistono fedeli verbali**, abbiamo constatato direttamente come il percorso sia stato abbastanza accidendato e per nulla concluso, dato che, anche in quella sede, sono state ancora comminate molte prescrizioni, alle quali era subordinata l’approvazione definitiva del Progetto dello Stadio*. Quindi la conclusione positiva dell’iter – e gli eventuali inquinamenti – ci sembrano ancora in corso di verifica.
Ma stupisce che, in questa ridda di ipotesi sollevate da giornalisti e commentatori, si colleghi il presunto “traffico di influenze” al ruolo di De Vito come Presidente dell’Assemblea capitolina, e nessuno citi il suo incarico nell’ambito di Roma Città Metropolitana, la ex Provincia di Roma di cui è Sindaca Virginia Raggi, di Consigliere delegato – cioè “assessore” – al Bilancio e Partecipate, Mobilità e Viabilità.
Ricordiamo che Roma Città Metropolitana è uno dei 4 enti che hanno partecipato alla Conferenza dei servizi decisoria sullo Stadio, dove era chiamata ad esprimersi proprio sugli aspetti della mobilità, uno dei temi più critici e controversi del progetto.
E, anche se, naturalmente, alla CdS hanno partecipato e si sono espressi gli uffici tecnici, ci sembra doveroso, alla luce dei recenti fatti, che l’Amministrazione, che ci risulta abbia svolto una”due diligence” sugli atti amministrativi di Roma Capitale , svolga, a titolo precauzionale, un’ analoga verifica sugli atti di Roma Città metropolitana.
AMBM