Quanti erano effettivamente i cittadini che hanno tentato di bloccare l’insediamento dei rom a Torre Maura? Quanti erano i militanti neo fascisti di Casapound e di Forza Nuova che ad uso dei cronisti hanno animato la protesta impedendo la distribuzione di panini e suscitando la reazione della sindaca Raggi in difesa dei minori?
Durante un Tg di qualche minuto fa un volenteroso cittadino ha dichiarato che loro “negri” e “neretti” li hanno sempre accolti, ma gli zingari no perché non si integrano. Insomma meglio un “negro” che 10 zingari.
Orbene, sui quotidiani si vanno facendo grandi pippe sulla situazione delle periferie romane che va ben oltre un pugno di zingari, magari rovistatori di cassonetti e propensi, in alcuni casi al furto, e giustamente qualcuno fra le migliaia di residenti a Torre Maura si chiede: perché non li mandate ai Parioli (ammesso che esista qualche struttura adatta a riceverli)?
Su questa “danza macabra” dei rom costruì la sua vittoria anche il fu sindaco Alemanno (quello del saluto romano al Campidoglio dopo la vittoria propio da un nutrito gruppo di Casa Pound e der “popolo di Roma” oggi geneticamente confluito in Forza Nuova). Di queste storie Cinque scrisse ampiamente come di tante altre di quella affamata amministrazione post-veltroniana (che certamente non era un miracolo di trasparenza).
Ma oggi il problema è diverso e affonda le radici nella cosiddetta componente verde (diremmo nera) di questo Governo nazionale lodevolmente rappresentata dal suo ministro dell’interno Matteo Salvini, quello delle ruspe e del blocco dei porti.
Lui a Roma ci è venuto qualche volta (con ruspa o senza) giusto per dimostrare alla Raggi, e indirettamente ai grillini, che LUI ha le palle ed è riuscito a bloccare gli sbarchi (eccetto quelli che continuano e le statistiche non riportano) anche se non è ancora riuscito a rimpatriare il mezzo milione e passa di clandestini come aveva promesso.
Certo i rom, comunque una comunità riconosciuta dalla UE, sono altra cosa dei “negretti” che chiedono la carità davanti a ogni esercizio commerciale (magari già organizzati da qualche manager o lobby dell’accattonaggio), ma hai voglia a smantellare i loro campi, che pure fanno schifo sotto il profilo igienico, se poi non li metti da qualche parte e non tenti di integrarli obbligandoli (come dovrebbe essere) a mandare tutti i minori a scuola anziché a scippare sulla metro.
Ma da queste false emergenze rom , camminanti e sinti ampiamente integrati (anche fin troppo come dimostrano i Casamonica) che forse in tutta Italia sono 140mila (nemmeno la popolazione di Torre Maura e Centocelle) scaturisce un dato di fatto: lo sdoganamento della prepotenza e della violenza. Che è poi il clima che si respira in questo Paese.
E’ pur vero che dinanzi a una possibile recessione economica il giochino di Salvini non reggerà a lungo, ma nel frattempo lui fa il sovranista a livello europeo si allea con partiti che non nascondono le loro simpatie per i Nazi.
Prima del “Mondo di mezzo” (e non “mafia capitale” come lo definisce prudentemente lo stesso procuratore Pignatone in attesa della sentenza della Cassazione) la struttura di accoglienza messa in piedi dai bianchi (la Chiesa) e dai rossi (Buzzi) in qualche modo governava la situazione, certamente per il proprio profitto.
Ora quel sistema è stato smantellato lasciando per strada un po’ di operatori fra cui carcerati e disabili e oggi Salvini taglia i fondi (in parte europei) chiude i centri come quello per i rifugiati di Castelnuovo di Porto e di Mineo in Sicilia.
Ma, ci chiediamo, cosa ne viene a voi onesti e probi cittadini? Meno tasse, il reddito di cittadinanza, la pensione quota cento, la nuova legge sulla legittima difesa?
Non ve ne viene un bel niente se non la percezione fallace che adesso è arrivato chi vi mette le cose a posto e giustamente (si fa per dire) vi pesca il 50% del reddito anche da lavoro dipendente con le tasse (come prima è stato e sempre sarà visto il deficit che ci siamo accumulato in decenni con tanto di spread che vi si mangia i risparmi) .
Non solo, qui a Roma continuerete a sguazzare nella monnezza, con metro e bus al collasso, con gli alberi che vi cadono in testa, con il declino economico e imprenditoriale della città, ma il vero problema è quel un pugno di rom, che comunque ai Parioli nemmeno la Raggi, ce li manderà mai. Amen.
Giuliano Longo