La notte tra il 9 e il 10 aprile 2013, con Alemanno sindaco, dopo una 72 ore non stop per approvare decine di delibere che da tempo erano all’ordine del giorno dell’Assemblea Capitolina, Carteinregola era in Aula da 4 mesi, insieme a varie associazioni e realtà cittadine raccolte in “NO a Roma Capitale del Cemento”, per portare avanti un presidio contro numerose delibere urbanistiche, alcune ereditate dalla Giunta Veltroni. Nella indifferenza generale si contestavano atti che avrebbero modificato profondamente pezzi della realtà urbanistica cittadina .
Il presidio in aula Giulio Cesare era cominciato alla chetichella ingrossandosi fino a raggiungere, nelle ultime maratone capitoline, oltre 50 persone.
Il finale (allora niente streaming delle sedute, nè alcun resoconto) fu vittorioso, perchè la maggior parte delle delibere da noi contestate furono ritirate o non approvate.
Tanto che il fischio di “fine partita” ha visto scatenarsi una mezza rissa tra consiglieri della maggioranza.
Ma cosa è rimasto di quelle delibere avversate con tanta determinazione? Cosa è successo alla città e alle sue trasformazioni in questi 6 anni?
Oggi Roma sembra galleggiare in un eterno presente, senza passato e senza futuro: quali progetti, quale idea di città, rispetto alle tante sfide che le altre capitali europee stanno affrontando da tempo?
Inchiodati anche dai media a un’eterna rincorsa a una normalità irraggiungibile, ci si dibatte tra alberi caduti, autobus in fiamme, rifiuti ingestibili, buche e voragini, mentre la mucillaggine che da decenni avviluppa e spolpa Roma continua a riprodursi, seppure in buona parte sempre invisibile.
Cittadini esausti ormai difendono fazzoletti di verde e aggiustano panchine, dopo aver perso da un pezzo la fiducia nelle istituzioni e la speranza di un cambiamento reale.
Ma per cambiare, questa città ha bisogno di guardare, ricordare, capire.
E lo si può fare se si tengono sempre vivi il ricordo di quello che è stato, la consapevolezza e la determinazione a cambiare le cose.
L’invito è quello di tornare a sei anni fa e riportare sotto i riflettori quelle delibere e la battaglia, le trasformazioni della città.
Parteciperanno coloro che hanno condiviso e condividono l’impegno a guardare oltre le apparenze, dentro e dietro le scelte prese (e in parte abortite), per ampliare lo sguardo e non mollare la presa sulle cose importanti.
Intervengono Vezio De Lucia, Enzo Scandurra, Carlo Cellamare – saluto del Consigliere Stefano Fassina
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I Comitati di no a Roma capitale del cemento