Molti puntavano a recuperare un’ora di sonno grazie all’inizio dell’ora solare ma ieri mattina alle 7.40 la terra ha tremato fortissima svegliando tutta Roma e buona parte della provincia. Una scossa di 6.5 di magnitudo ha fatto ondeggiare case, palazzi e automobili, fatto cadere cornicioni e intonaci nelle case. Tanta paura per milioni di persone nell’area romana ma nessun danno grave. La scossa è stata avvertita dal litorale nord con le zone di Cerveteri e Ladispoli, fino a Guidonia dove la gente è scesa in piazza ancora in pigiama e in tutta l’area di Tivoli. Paura nella zona a nord di Roma con i comuni di Bracciano, Canale Monterano, Formello e Campagnano. Gente in strada e scuole chiuse oggi anche in tutta Roma e a Monterotondo mentre a sud della capitale i disagi maggiori si sono registrati a Zagarolo e Genazzano con due palazzi evacuati. Verifiche sugli edifici anche a Colleferro e Artena. Chiusi ad Ariccia i tre ponti, mentre nei Castelli Romani sono state attivate le associazioni di protezione civile locale.
Centinaia gli interventi effettuati dai Vigili del fuoco: dalle 7.40 alle 17.30 circa su tutto il territorio di Roma e Provincia sono stati 185 gli interventi di cui 147 per verifica statica e 38 di soccorso ordinario. Nel corso della giornata di ieri sono state più di 200 le scosse in nove ore di cui oltre 50 le repliche di magnitudo superiore a 3.0. Il sisma di ieri è risultato il più violento dal 1980: nel 1976 quello disastroso del Friuli fu misurato in 6.4 Richter, quello di Umbria e Marche del 1997arrivò a 6.1 mentre la scossa delle 3.32 del 6 aprile 2009 a L’Aquila toccò i 5.8 gradi. Ieri solo qualche decina di feriti, di cui due gravi, ma nessun morto. Tre le persone estratte vive dalle macerie a Tolentino, nelle Marche. Gravi i danni a Norcia e ancora Crolli ad Amatrice e Accumoli, con intere frazioni ulteriormente distrutte.
Chiuse moltissime strade provinciali della zona terremotata: il blocco più importante nel Lazio è sicuramente quello della Salaria al km99 (Antrodoco) in direzione di Ascoli (i mezzi provenienti da Amatrice diretti a Roma possono invece scendere). Chiusa inoltre al Salaria al km 134 a causa di un viadotto gravemente lesionato (anche se è possibile bypassarlo scendendo al bivio e risalendo). A Ostia, nel comune di Roma, chiuso e riaperto in giornata il traffico stradale sul cavalcavia di Via Chierchia, a causa di crepa.
Tanta paura anche per le basiliche della cristianità, da San Pietro a Santa Maria Maggiore. «Non abbiamo riscontrato alcuna lesione importante delle strutture» ha detto il comandante dei Vigili del Fuoco del Vaticano, Paolo De Angelis – Abbiamo verificato le basiliche più importanti: quella di San Pietro non presenta problemi, nella Basilica di San Paolo sono state effettuate delle verifiche e non risultano grossi problemi strutturali. Per le altre basiliche non abbiamo avuto problemi».
Francesco Unali