Starebbero circolando i tre dei video dell’ex sindaco di Grottaferrata Giampiero Fontana con i quali critica in modo poco benevolo l’operato dei suoi assessori. Insomma si leva qualche sassolino dalla scarpa dopo aver perso la poltrona ad ottobre ‘sfiduciato’ anche dalla sua stessa maggioranza di centro destra portando il Comune al commissariamento. Tali esternazioni sul web non sarebbero state gradite dal suo ex assessore ai lavori pubblici dott. Paolo Rubini da tempo molto critico nei confronti del suo ex sindaco e che abbiamo sentito telefonicamente.
Fra le critiche che circolano online ci sarebbero quelle che riguardano la validità delle modifiche nell’erogazione del servizio di trasporto pubblico locale e l’ organizzazione del servizio di parcheggio tariffato. Qui l’ex assessore non ci sta proprio perchè grazie a lui il TPL, per la prima volta nella storia del Comune di Grottaferrata, è arrivato alla zona più periferica del territorio, la cosiddetta Isola Amministrativa, servendo anche la direttrice verso i collegamenti ferroviari ed i luoghi di richiesta di mobilità. Il risultato di queste modifiche degli itinerari, orari e frequenze di viaggio, è stato un forte aumento del numero di passeggeri che hanno utilizzato il TPL.
Se poi Fontana collega maliziosamente l’aumento del numero di passeggeri agli incassi del concessionario, dimentica che non vi è altro modo per valutare l’utilità di un servizio pubblico se non contando i biglietti di chi lo utilizza. Mentre con il precedente regolamento TPL gli autobus viaggiavano vuoti con dispendio di denaro pubblico. Per quanto riguarda la sosta tariffata Fontana, nelle sue esternazioni, finge di non ricordare che sono stati eliminati circa 130 parcheggi tariffati, trasformandoli in gratuiti, nelle zone in cui non esisteva una reale esigenza per giustificare la sosta tariffata. Una sorta di balzello che colpisce economicamente nel medesimo modo tutti i cittadini anche quelli meno abbienti. Certo alcuni aspetti applicativi di queste due misure, ci dice Rubini, potevano venir organizzati meglio, ma era compito degli uffici comunali mentre Fontana confonde quelle che sono le attività di indirizzo politico, tipiche dell’Assessore, della Giunta e del Sindaco, con le attività amministrative che sono di competenza della dirigenza comunale. Insomma, una sorta di confusione o di lapsus piuttosto frequente per un Sindaco che aveva avocato a se anche la delega all’urbanistica che ha gestito anche grazie a un dirigente di sua assoluta fiducia. Ma l’ex assessore ci tiene a sottolineare anche altri suoi meriti. Intanto il superamento dei problemi burocratici che impedivano l’apertura di via delle Vascarelle. Inoltre il rifacimento della segnaletica orizzontale, ma soprattutto l’avvio di una procedura di sistematica messa in mora di ACEA per le continue perdite dell’acquedotto. Pesante è invece il giudizio politico su Fontana che Rubini giudica inadeguato anche come assessore all’urbanistica.
«Una delega forte in virtù della quale nemmeno è riuscito a regolarizzare e valorizzare i beni immobili conferiti al Comune e provenienti da sequestri per mafia quali gli appartamenti nel residence Agorà e l’ex ristorante la Bazzica». Infine Rubini non risparmia un giudizio sul futuro di Fontana che aveva vinto le comunali con il 51% dei consensi e con l’appoggio di tre liste. L’ex assessore dubita che Fontana possa ricandidarsi , sicuramente con la lista di Forza Italia che lo ha già depennato dall’elenco delle candidature spendibili. Ma per evitare quello che giudica un rischio, Rubini lancia un appello agli elettori: «Votate persone credibili, con progetti moderni, concreti ed ambiziosi, fate lo sforzo di informarvi, e non votate i candidati che promettono a tutti irrealizzabili progetti, anche contraddittori, solo per conquistare la fiducia prima del voto». Insomma tutto il contrario di quello che Fontana sarebbe stato secondo Rubini. La campagna elettorale a Grottaferrata è già avviata, il giudizio finale agli elettori.