Emanuele Di Silvio è il candidato sindaco del Partito Democratico di Guidonia Montecelio. L’annuncio ufficiale è arrivato dal segretario cittadino Mario Lomuscio al termine dello scrutinio risultano 1.494 cittadini iscritti all’albo degli elettori su circa 3.600 aventi diritto, rispetto ai 4mila iniziali. Infatti, 200 – come riferisce il quotidiano locale on line Dentro.it– sono stati depennati perché riferibili ai fuoriusciti dal Pd (Saccà e Rossi) dopo la scissione. L’affluenza del 40% è stata di 1.494 dei quali 1.403 quelli per Di Silvio e 83 per Simone Guglielmo che peraltro è consigliere comunale. Quest’ultimo pur non avendo ritirato la candidatura, si era opposto in ogni modo alle urne di domenica chiedendone lo spostamento al 30 in concomitanza con le primarie nazionali e presentando ricorso.
Proprio mentre nella sede del partito provinciale si stavano ancora aprendo le schede, Guglielmo ha rivendicato per sé i 2500 che non sono andati al voto. Nel dettaglio, riportato sempre da Dentro.it, Di Silvio ha fatto il pienone di consensi a Guidonia centro con 479 preferenze, Guglielmo 10, quindi a Colle Fiorito il candidato sindaco ha ottenuto 305 voti e Guglielmo 24, a Villanova Di Silvio 221 e l’altro 16, a Villalba 125 Di Silvio e 4 Guglielmo. Poi Di Silvio registra 83 a Montecelio, 69 all’Albuccione, 44 a Colleverde, 13 a Setteville e 61 a Marco Simone. Guglielmo negli stessi seggi ha rispettivamente ottenuto 8, 2, 6, 11 e 2.
Di Silvio che è l’ex capogruppo del Pd in Consiglio, è nato a Roma nel dicembre del 1982 ma ha da sempre vissuto nel Comune di Guidonia Montecelio. Il 25 maggio 2014 con 912 voti di preferenza risultava essere il primo degli eletti in Consiglio nelle liste del Partito Democratico.
Va ricordato che il Consiglio comunale è stato sciolto il 13 giugno dello scorso anno e che il 17 giugno veniva nominato commissario dalla Prefettura di Roma il dott. Giuseppe Marani dopo che era stato bocciato il bilancio con 13 voti contrari e 11 favorevoli. Finiva così l’era dell’amministrazione Rubeis, avviata nel 2009 con i primi cinque anni di mandato a cui ha fatto seguito, nel giugno 2014 la riconferma per altri cinque anni al Sindaco di centrodestra.
Nel luglio del 2015 il primo cittadino finiva ai domiciliari con l’accusa di corruzione e abuso d’ufficio e al suo posto subentrava il vicesindaco Andrea Di Palma sino alla sfiducia che portò Guidonia al commissariamento. Di Palma veniva arrestato con altri 11 nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Tivoli per una indagine condotta nei confronti di “un’organizzazione criminale radicata nel Comune di Guidonia Montecelio, dedita stabilmente e da lungo tempo alla perpetrazione di reati contro la pubblica amministrazione”. Reati commessi da alcuni pubblici ufficiali infedeli che, scrive ancora l’ordinanza, abusando del proprio ruolo, procedevano ad affidamenti diretti a favore di imprenditori compiacenti. In alcuni casi il Comune ha pagato lavori mai eseguiti e il denaro veniva spartito tra pubblici ufficiali e imprenditori.
Un’era politico-amministrativa si chiude per Guidonia, va detto, nel modo più inglorioso.