Lazio Ambiente, 300 lavoratori a rischio per il blocco del temovalorizzatore di Colleferro voluto dal sindaco Sanna

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E’ ormai  drammatica la situazione di Lazio Ambiente, la società erede del fu Consorzio Gaia, regionalizzata ai tempi di Renata Polverini per un servizio di raccolta dei rifiuti che riguarda numerosi comuni della città metropolitana di Roma. 

Uno dei punti cruciali della crisi era che molti comuni serviti non pagavano o tardavano a pagare le prestazioni della società, tanto che meno di un anno fa l’amministrazione Zingaretti aveva deciso di vendere Lazio Ambiente al miglior offerente, salvo poi far marcia indietro su pressione dei sindacati e dei boiardi locali dei partiti che si vedevano così sfuggire un bacino di voti.

Oggi è la Uil a lanciare l’allarme perché «non ci sono neanche più i soldi per far uscire i mezzi a noleggio della società» con i lavoratori che «si sentono fuori ormai da questa azienda che ha depauperato il suo valore, mancando ogni appuntamento.»

Uno dei principali motivi che alimenta la crisi e mette a rischio l’occupazione, deriva dal mancato revamping del termovalorizzatore di Colleferro, grazie alla opposizione del sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna e ad altri sindaci dell’area che  considera l’impianto «inquinante per la popolazione.»

A questo si aggiunge  l’incertezza dell’assessore Buschini e della Regione nel pieno di una campagna elettorale dove si avrà a che fare con l’esasperato (e esasperante) ambientalismo dei grillini. 

Così, secondo la Uil, hanno quasi ammazzato «l’unico impianto pubblico di termovalorizzazione su cui si basa il Piano Regionale dei Rifiuti e dichiarato dal Governo impianto d’interesse pubblico.»

«Denunciamo senza mezzi termini -prosegue la nota del sindacato- l’inefficienza di chi fin ora ha governato Lazio Ambiente, determina non sono la mancanza di un impianto per il ciclo dei rifiuti, che coinvolge ovviamente anche Roma, ma anche un inutile dispendio di soldi.»

Per tutte queste ragioni  il segretario regionale della Uil di Roma e del Lazio, Giuliano Sciotti chiede un incontro urgente con l’assessore al Lavoro della Regione e un intervento a tutela dei lavoratori perché «non abbiamo più parole per quello che si è fatto in questi ultimi mesi.».

Una forte critica a Zingaretti, mentre  al sindaco di Colleferro il sindacato ricorda che «i dati non gli danno ragione visto che l’impianto è fermo da quasi un anno e i valori relativi all’inquinamento non hanno subito alcuna modifica» quindi è strano riscontrare  «quante anomalie ci siano in questa vicenda il cui unico risultato e’ stato quello della perdita di oltre trecento posti di lavoro.»

Ma tanto Sanna problemi di consenso non ne ha perché a Colleferro non si vota l’anno prossimo. 

Giuliano Longo

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