Sgomberi al Cara di Castelnuovo, centinaia di migranti in strada. Alta tensione

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Sono iniziate oggi le operazioni di spostamento di 300 rifugiati dal CARA di Castelnuovo di Porto, di cui il Viminale ha annunciato la chiusura. Il 24 gennaio dalle 15 alle 18.30 Fp Cgil, Fisascat Cisl e Uil Fpl saranno in presidio con i lavoratori sotto la sede del MISE, di via Molise, “per scongiurare – spiegano – la crisi sociale, che, oltre allo sradicamento degli ospiti oramai integrati nel territorio, riguarda anche lavoratori e cittadini dell’area”. “Con il processo di chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto, che da questa mattina e fino al 31 gennaio portera’ a smantellare un’importantissima esperienza di integrazione e accoglienza costruita anno dopo anno in provincia di Roma, si preannuncia una vera e propria emergenza sociale, umanitaria e e perfino sanitaria”, afferma il segretario provinciale del Pd di Roma, Rocco Maugliani. “Gia’ alcune persone – spiega – sono state letteralmente gettate per strada questa mattina, mentre parte dei migranti richiedenti asilo saranno trasferiti in altre strutture fuori dal Lazio. Ci saranno tantissimi bambini che saranno sradicati dal contesto in cui sono cresciuti finora, e piu’ di 100 professionalita’ che resteranno senza lavoro”.

 

“La chiusura del Cara di Castelnuovo e’ il primo frutto del Decreto sicurezza, un provvedimento razzista e incostituzionale. Voglio esprimere la nostra solidarieta’ ai 530 migranti che saranno letteralmente deportati e a 120 lavoratori che rischiano di rimanere disoccupati. Il ministro Salvini con un tratto di penna cancella anni di impegno per l’integrazione. Non ci stiamo. Contro questa barbarie bisogna battersi con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione. Saremo in piazza con i cittadini e con i sindacati”, dice Riccardo Agostini, coordinatore regionale di Articolo Uno – Mdp. “Quello che sta avvenendo nel Cara di Castelnuovo di Porto, dove c’e’ il secondo centro rifugiati piu’ grande d’Italia, e’ qualcosa di indegno, che offende la nostra storia e i principi sanciti nella Costituzione italiana”. A sostenerlo e’ Alessio Pascucci, coordinatore nazionale di Italia in Comune e sindaco di Cerveteri. “Il ministro dell’interno ha mandato l’esercito per sgomberare il centro rifugiati. Parliamo di una struttura che accoglie 320 persone che l’esercito, a quanto raccontano fonti locali, sta inspiegabilmente dividendo per uomini, donne e bambini. Un metodo vergognoso sul quale chiediamo subito chiarezza al governo nazionale. Trovo gravissimo che il sindaco della citta’, Riccardo Travaglini, al quale va tutta la nostra solidarietá, non sia stato avvisato”, aggiunge Pascucci.

Con la notizia dei trasferimenti e dell’imminente chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto, i lavoratori della Coop Auxilium, Siar e azienda Itaca lì impiegati sono da ieri in stato di agitazione. Ne dà notizia in una nota congiunta Fp Cgil annunciando che il 24 gennaio dalle 15 alle 18.30 Fp Cgil, Fisascat Cisl e Uil Fpl saranno in presidio con i lavoratori sotto la sede del MISE, a via Molise (Roma), per scongiurare la crisi sociale, che, oltre allo sradicamento degli ospiti oramai integrati nel territorio, riguarda anche lavoratori e cittadini dell’area. Al Cara lavorano dagli addetti alle pulizie ad assistenti sociali, psicologi, medici, mediatori linguistici, insegnanti. “Un dramma occupazionale, il decreto Salvini cancellerà almeno 10mila posti di lavoro in tutta Italia”, hanno quantificato i sindacati.

“Non possiamo restare sordi e immobili dinanzi a quanto sta accadendo in queste ore al Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Castelnuovo di Porto dove, in applicazione del decreto sicurezza del Ministro Salvini, è stato avviato lo sgombero di centinaia di uomini, donne e bambini. Stiamo parlando del secondo centro per rifugiati più grande d’Italia, una struttura più volte premiata per la qualità dell’accoglienza basata su progetti educativi, d’intesa con la Prefettura, con inserimento scolastico e lavorativo, collaborazioni volontarie e lavori di pubblica utilità e con i ragazzi che giocano nella squadra di calcio locale. Ho i brividi se penso che, nella giornata di oggi, nel cuore dell’Europa pensata da Altiero Spinelli e a cinque giorni dalla Giornata delle Memoria si ripetano scene che pensavamo di non vedere mai più: uomini, donne e bambini costretti a lasciare la scuola e il lavoro per essere caricati su mezzi di trasporto senza che nessuno conosca destinazione e destino. E’ inaccettabile!”.

Lo dichiara Eleonora Mattia (PD), presidente della IX Commissione consiliare pari opportunità e lavoro, a commento di quanto sta accadendo al Cara di Castelnuovo di Porto dove, come conseguenza del Decreto sicurezza, oltre la metà dei richiedenti asilo, circa 320 persone, entro sabato verranno trasferiti in altre regioni.

“Tutti coloro che hanno permessi di protezione umanitaria ma si vedono negato il diritto all’accoglienza finiscono direttamente per strada, senza alcuna assistenza. Una vicenda che ha dell’incredibile, gestita senza alcun preavviso e condivisione con il sindaco Riccardo Travaglini e con l’Amministrazione locale che mette a rischio anche l’occupazione dei 120 operatori, a tempo indeterminato, che lavorano nel Cara. Non possiamo restare fermi di fronte a questa scelleratezza”.

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