Chiude il Cara di Castelnuovo, sindacati in presidio

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Castelnuovo di Porto, il caso del Cara approda in Parlamento

Un presidio dei sindacati dei lavoratori dei servizi sociali, della Cgil, si sta svolgendo davanti al Cara di Castelnuovo di Porto. I sindacati annunciano dalle 15 un sit-in davanti al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma, spiegando che “con la chiusura del Cara, dal primo febbraio 120 persone, tutti operatori del centro, saranno senza lavoro”.

Al Cara di Castelnuovo di Porto “lavorano 107 dipendenti italiani che si ritroveranno senza un lavoro. Questo stabile va avanti dal 2009 quindi, a prescindere dalla cooperativa che vince l’appalto, i lavoratori rimangono. Chiudendo questo stabile i dipendenti rimangono senza lavoro. Io ho 26 anni e cercherò di trovare un altro lavoro, ma ci sono anche persone di oltre 50 anni, ci sono anche coniugi che perderanno il reddito familiare. Il problema è la mancanza di preavviso che c’è stata. La nostra cooperativa non ha neanche la possibilità di aiutarci. Reddito di cittadinanza? Penso che il reddito di cittadinanza dovrebbe essere destinato al miglioramento della vita delle persone, non a creare disoccupati dove non ce n’erano”. Così Juri Grillotti, coordinatore della cooperativa Auxilium per il Cara di Castelnuovo di Porto, a Radio Cusano Campus. E aggiunge: “C’era una situazione organizzata, tutto era sotto controllo. Sicuramente in questi anni ci sarà stato qualche episodio in cui qualche ospite avrà creato problemi, ma non possiamo generalizzare per uno o due episodi. Siamo arrivati anche ad avere 950 ospiti, ora prima dello sgombero ce n’erano 530. Adesso li stanno trasferendo, qualcuno è già scappato. Adesso queste persone come si ritroveranno? Fuori da qualunque percorso di accoglienza finiranno per strada. C’erano ragazzi che andavano a scuola e non hanno neanche potuto salutare i compagni”.

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