Olimpiadi 2024, Roma e provincia candidate low cost

Anche Guidonia per il Golf e Rocca di Papa per l'equitazione nei progetti del comitato promotore

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Olimpiadi

C’è tanta voglia di fare squadra tra i vertici del Comitato per la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024 che ieri ha presentato il dossier di presentazione della futura capitale olimpica. Voglia di far tornare protagonista la capitale d’Italia, ma anche la provincia di Roma, altre 11 città italiane e il golfo di Cagliari con la grande vela in quella che è stata definita “la più grande festa dello sport”. Mentre a Losanna venivano consegnate al Cio le chiavi usb (per non sprecare carta) con all’interno il progetto (la decisione finale sarà presa a Lima nel settembre 2017), al palazzo dei Congressi dell’Eur una scenografia fatta di maxischermi al led inondava su tre lati gli occhi dei mille invitati con immagini della “grande bellezza” e dei gloriosi trascorsi olimpici.

ULTIME OLIMPIADI NEL 1960

Era il 1960 e Roma si dotava di infrastrutture ancora oggi cruciali per lo sport e la viabilità e costruiva gioielli di architettura come lo stadio Flaminio, il palazzetto dello sport e il PalaEur. Oggi in un clima di incertezza, tra crisi, commissariamento e le polemiche di una campagna elettorale appena iniziata i vertici del Comitato per Roma 2024 hanno illustrato i progetti alla platea di candidati (presenti Giachetti e Morassut in prima fila), ex sindaci (Alemanno in seconda), imprenditori e tante glorie dello sport tricolore di tutti i tempi da Nicola Pietrangeli a Valentina Vezzali. Nel messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, letto in avvio della kermesse dal presidente del Coni Giovanni Malagò, c’era tutto il sostegno e l’incoraggiamento delle istituzioni che, a partire dal governo Renzi, passando per il presidente della Regione Zingaretti e il commissario Tronca hanno detto sì all’avventura olimpica in un clima di “unità d’intenti”. In sala anche i presidenti dei municipi romani, il prefetto Franco Gabrielli e i membri italiani del Cio Mario Pescante e Franco Carraro.

I CONTI DEL COMITATO ROMA 2024

I conti dell’organizzazione li ha fatti subito il presidente del Comitato promotore Luca Di Montezemolo: “Prevediamo un impatto economico che farà da acceleratore per il territorio con un aumento del 2,4% del Pil della Regione Lazio, 177 mila posti di lavoro in più e 2,9 miliardi di beneficio economico”. Se Roma vincerà l’edizione del 2024 il comitato ha calcolato che “i costi di gestione e organizzazione più quelli per gli impianti temporanei ammonteranno di 3,2 miliardi di euro, mentre per gli impianti permanenti si prevede un costo di 2,1 miliardi”, il budget più basso della storia dei cinque cerchi. Per il comitato promotore sarà possibile arrivare a un pareggio di bilancio.

Quanto alle entrate la vittoria della candidatura porterà fondi dal Comitato olimpico internazionale per oltre un miliardo di euro “anche se la cifra in entrata fosse la più bassa” ha sottolineato Montezemolo, mentre molti altri fondi arriveranno da licenze, biglietti e sponsorizzazioni di tutto il grande evento olimpico. I primi sponsor che già stanno sostenendo la candidatura sono Alitalia, Bnp Paribas e la compagnia di assicurazioni Unipol Sai. “Presto si aggiungeranno altri – ha spiegato Montezemolo – come Technogym, Eni, Enel e non solo, per dare ulteriore supporto privato alla candidatura”.

LE LINEE GUIDA DEL PROGETTO

Poi è stata la volta di Luca Pancalli, vice presidente del comitato olimpico e figura simbolo dello sport paralimpico italiano che ha ricordato come “Roma 1960 fu la prima olimpiade paralimpica della storia” e che dopo l’esperienza di Londra “anche Roma potrà diventare una città accessibile a tutti” curando alcuni “valori intangibili dal punto di vista economico, come la crescita in termini di accessibilità”. In questo senso Pancalli ha spiegato le linee guida del progetto con al centro la città e il suo sviluppo. Primo punto la mobilità sostenibile e la cura del ferro (fondamentali i collegamenti ferroviari nel progetto olimpico, in particolare per l’area della Fiera di Roma connessa alla città dalla Fl1 e per Saxa Rubra dove sarà posto il Media center collegato con la ferrovia che arriva a Piazzale Flaminio), e si punterà su un sistema di piste ciclabili e per l’accessibilità a tutti gli impianti.

RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE

Un grande progetto di riqualificazione riqualificazione coinvolgerà la città in tutte le aree toccate dalla Olimpiade: dagli impianti già usati nel 1960 allo Stadio Flaminio, dalle incompiute vele di Calatrava alle aree di Tor Vergata al centro federale dei Pratoni del Vivaro. Pochissime le saranno le nuove realizzazioni e massimo l’utilizzo degli impianti esistenti con minimo consumo di nuovo suolo e attenzione alla salvaguardia di suoli agricoli e naturali.

Previsto un progetto di tutela e recupero del Tevere (senza nuove cubature) ma con  un nuovo insieme di piste ciclabili che riconnetta definitivamente il fiume al resto della città. Per evitare altre cattedrali nel deserto tutti i progetti avranno una precisa destinazione individuata prima dell’avvio dei giochi, mentre le strutture temporanee saranno opportunamente delocalizzate e spostate in luoghi utili alla cittadinanza.

TRASPARENZA E LEGALITA’

Sul fronte delle opere pubbliche imperativo del comitato organizzatore è stato quello della trasparenza e legalità: “Tutti gli appalti saranno seguiti dalla Autorità anticorruzione – ha ricordato Pancalli – e sarà costituito un comitato dei garanti e assicurati tempi certi” per l’esecuzione dei lavori. Prioritari saranno sostenibilità e qualità ambientale degli interventi: “Tutti i progetti – ha sottolineato Pancalli – passeranno per un concorso internazionale”. Tutto questo per fare di Roma una città più moderna e innovativa, pronta a ricevere nel 2025 un altro Giubileo.