La strana coppia del calcio italiano

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Tavecchio

All’orizzonte del calcio italiano si va stagliando una nuova strana coppia. La strana coppia è rappresentata dall’ex bancario democristiano, attuale numero 1 della FIGC, Carlo Tavecchio e il comunista (o presunto tale) Renzo Ulivieri detto “Renzaccio”. Lui un tempo si ispirava a Fidel Castro, forse più per la lunghezza del suo regno alla guida di AIAC (13 anni) che per le idee rivoluzionarie di cui voleva essere portatore. Anche perché qualche problemino non proprio edificante sotto il profilo del rigore (rivoluzionario) lo ha pure avuto quando è stato squalificato per 3 anni a causa vicenda del calcio scommesse. 

Cosa ha condotto Renzo Ulivieri (fino a qualche giorno fa fiero oppositore di Tavecchio, da lui più volte definito inadeguato) a fare la scelta di schierarsi con l’attuale presidente della Figc? Si mormora di corsi allenatori, corsi di formazione, patentini per tutti gli allenatori, gestione della scuola di Coverciano. Insomma, un bel giro di quattrini. Quanto basta a convinvcere Ulivieri a fare la doppia capriola su se stesso, rinnegando tutto quanto affermato in questi due anni contro Tavecchio.

Con la sua scelta il capo dei tecnici italiani è divenuto di colpo l’alleato più affidabile  e quello che potrebbe far pendere la bilancia dalla parte dell’attuale presidente della FIGC. Per di più parliamo del Tavecchio, delle frasi sui neri, sui gay,s ulle donne con dovute ma tardive scuse, visto che quelle parole gli erano ‘dal sen sfuggite’. Quel Tavecchio da tempi immemorabili legato all’immarcescibile Franco Carraro e al presidente della Lazio Lotito. E’ strano che il comunista d’antan Ulivieri non senta un po’ di fastidio di fronte a siffatta compagnia. 

Pare che il grande amore tra i due sia sbocciato in un famoso viaggio in Cina dove comunque governano i compagni oggi fautori della globalizzazione e del capitalismo rampante. Nel soggiorno presso il Celeste Impero i due si sarebbero conosciuti meglio ed hanno progettato la nuova alleanza.

Anche la scelta di Ventura come commissario tecnico della Nazionale dopo Conte, pare si nata dalla loro ‘entente cordiale’ con un occhio alla possibile elezione di un altro allenatore di grido che sarebbe stato piuttosto recalcitrante a schierarsi dalla parte di Tavecchio. 

Chi è rimasto male della nuova scelta è stato il presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi che ha abbandonato i toni misurati cui è abituato per parlare di completa delusione nei confronti di Ulivieri con un tweet al veleno.

Ma la delusione maggiore  potrebbe toccare in sorte al calcio italiano che dovrebbe saper guardare al futuro e progettare nuovi orizzonti. Qui, invece, con un presidente di 73 anni e un vice di 76 che da almeno 20 frequentano le  stanze dei bottoni del pallone nazionale, si rischia davvero la senescenza, pur augurando lunga vita ad entrambe. Mentre il nuovo non avanza, qualche speranza si schiude per Abodi, il giovane caparbio manager della serie B, che potrebbe affrontare  una sfida difficile, ma non impossibile. Tra stadi vuoti, crisi tecnica e figure di scarso spessore non sono poche le società che guardano a lui con la speranza per rilanciare il calcio italiano.A lui sono affidate anche le remunerative speranze della pay-tv Sky, stanca di pagare un prodotto che non funziona e vogliosa di presentare un volto nuovo per il calcio italiano.  

La serie A non è più nelle mani di Lotito e dell’altro suo braccio destro Beretta e questo potrebbe aprire scenari inediti. Da oggi  al 6 marzo giorno delle elezioni in FIGC, molto potrebbe cambiare e ne vedremo delle belle.

Balthazar

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