Proseguono nell’aula bunker di Rebibbia le udienze del maxiprocesso per mafia capitale. Stamane in aula ha deposto un pezzo da novanta del sistema alemanniano di potere nella persona dell’ex amministratore delegato dell’Ama Roma, attualmente detenuto e già condannato per la parentopoli relativa alle 841 assunzioni sospette tra autisti e operatori ecologici avvenute tra il 2008 e il 2009.
Fedelissimo di Gianni rimase ai vertici di Ama sino all’estate del 2011 e fu dimissionato dall’ex sindaco proprio per lo scandalo di parentopoli per traslocare alla Multiservizi, dove rimase sino al 2013, con un più che lauto stipendio. Prima di essere nominato il 6 agosto 2008 al vertice della municipalizzata capitolina, nel 2002, quando Alemanno era ministro dell’Agricoltura, diventa segretario generale dell’ Unire (Unione nazionale incremento razze equine). Tesoriere della vittoriosa campagna elettorale dell’ex sindaco del 2008, ha sempre governato di fatto la fondazione la ‘Nuova Italia’ che Alemanno aveva istituito. E proprio dall’ottobre al dicembre 2012 quando era segretario della fondazione, ha rivelato in aula che l`ex assessore Marco Visconti e lo stesso Alemanno gli comunicarono che Salvatore Buzzi voleva versare un contributo di 400mila euro per le rispettive campagne elettorali ( quella del 2913 ndr) e come sostegno alla fondazione. «Successivamente – ha proseguito Panzironi- circa 200mila euro vennero portati nei locali della Fondazione, in contanti e a più riprese, che Visconti o chi per lui ritirarono.» Che la fondazione fosse la ‘cassa’ per le attività politiche dell’ex sindaco avevamo scritto anche in tempi non sospetti, ma questa volta Pazironi, che rischia una condanna per associazione a delinquere di stampo mafioso e corruzione, è stato prodigo di dettagli.
«Parte del denaro – ha detto- veniva consegnata in una cartellina rossa rigida, all`interno della quale c`erano le buste con i contanti» ribadendo così quanto emerso nelle fasi dell’inchiesta preliminare. Panzironi ha poi raccontato che Buzzi gli venne presentato da Alemanno nell`agosto del 2010 dicendogli «che Buzzi si lamentava perché non aveva lavoro con Ama. Con Buzzi, mi riferì, si erano conosciuti in carcere, nei primi anni ’80”. Io gli dissi invece che le sue cooperative avevano invece attività in corso.» Va ricordato che l’ex sindaco quando erano emerse alcune dichiarazioni dello stesso tenore da parte di Panzironi, aveva proclamato che si trattava di «falsità, prive di ogni riscontro nelle carte processuali» aggiungendo che il suo fedelissimo «prende la parola fa confusione fra diverse cifre accumulando imprecisioni su imprecisioni.» La posizione di Alemanno, relativamente al procedimento per mafia capitale, è stata archiviata da Gip Flavia Costantini il 7 febbraio scorso insieme ad altre 112.