Con i soldi che dovevano servire ai lavori per la Metro C avrebbero acquistato beni di lusso tra cui orologi, vini pregiati, viaggi alle Maldive, cene e rinfreschi in noti ristoranti capitolini, ma anche per gite a Gardaland, abiti, giocattoli, scarpe da ballo, elettrodomestici e abbonamenti pay-tv. Ad affermarlo è la guardia di finanza che, con l’accusa di bancarotta fraudolenta, ha arrestato due fratelli, imprenditori romani e, rispettivamente, presidente del cda e consigliere di amministrazione della Co.Ge.Di srl.
La società, che aveva avuto in sub-appalto alcuni lavori per conto della Metro C s.p.a. (incaricata della costruzione della linea C della metropolitana), aveva dichiarato fallimento. Le indagini, svolte dal nucleo polizia tributaria di Roma anche attraverso il minuzioso esame dei movimenti bancari dei soggetti indagati e delle società loro riconducibili, hanno però fatto emergere una rilevante distrazione di utilità e beni societari, per un ammontare complessivo di oltre 24 milioni di euro, in un quadro indiziario che il gip ha definito “granitico”. Secondo i finanzieri, “dopo aver dissipato il patrimonio aziendale della Co.Ge.Di in danno dei creditori, gli indagati hanno continuato a operare con disinvoltura nel medesimo settore imprenditoriale dietro ‘schermi’ societari riconducibili ad altri soggetti” e, “per ostacolare la ricostruzione del reale volume d’affari della fallita”, hanno, tra le altre cose, “falsificato i libri e le scritture contabili” ed “effettuato numerosi e illeciti ‘aggiustamenti’ contabili di rilevantissimo importo”.
Nei confronti dei due fratelli, quindi, i militari del comando provinciale della guardia di finanza di Roma hanno eseguito l’ordinanza degli arresti domiciliari emessa dal gip del tribunale di Roma.