Oggi il popolo del lavoro è in piazza a Roma. Cgil, Cisl e Uil hanno riempito piazza San Giovanni, storico teatro delle manifestazioni sindacali, a sostegno delle proposte unitarie su crescita, sviluppo, lavoro, pensioni e fisco. “Futuro al lavoro”: è questo lo slogan della protesta che si pone l’obiettivo di indurre il Governo a confrontarsi con le parti sociali per cambiare la politica economica. Tutto farebbe pensare a una piazza piena. Sono 1.300 gli autobus arrivati da tutta Italia, 12 treni straordinari, 2 navi, oltre 1.000 partecipazioni dalle isole. Il corteo partito da piazza della Repubblica e ha raggiunto San Giovanni dove si terranno i comizi dei tre segretari generali Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.
“Se il Governo continua a non ascoltarci non ci fermeremo alla manifestazione – dice Landini – vogliamo un confronto e una trattativa per portare a casa dei risultati. Occorre aprire un vero confronto sul futuro del Paese, mettendo in campo un serio piano di investimenti, una vera riforma fiscale e affrontando la questione Mezzogiorno. Vogliamo poi una vera riforma delle pensioni e interventi su sanità, scuola, istruzione, pubblica amministrazione per valorizzare il lavoro pubblico. Dobbiamo unire il Paese per combattere le diseguaglianze. In Italia aumenta il lavoro povero. La qualità del lavoro e la sua centralità devono diventare la bussola politica”.
Sul reddito di cittadinanza “hanno mescolato la lotta contro la povertà con le politiche del lavoro – aggiunge Landini – il rischio è un ibrido che fa male a entrambe le cose. Nelle politiche del lavoro vediamo contraddizioni. E quella dei navigator, cioè assumere precari che devono trovare un lavoro ad altri precari, non è il massimo della fantasia. Vedo un po’ di improvvisazione”.
Furlan sottolinea invece che “il crollo della produzione industriale è un dato molto preoccupante. E’ la conferma che il Paese sta scivolando verso la recessione. Il Governo scenda dal piedistallo. Apra un confronto con il mondo del lavoro su investimenti, infrastrutture, innovazione, ricerca e formazione. Dobbiamo dire con forza che i tanti sacrifici fatti dagli italiani in questi anni di grave crisi non possono essere buttati via. Già prima del varo della manovra erano chiari i segnali di rallentamento della crescita, anche in ambito internazionale. E, soprattutto il nostro Paese che è uscito più tardi degli altri dalla crisi, aveva bisogno di una manovra che suonasse la tastiera della crescita”.
Barbagallo, inoltre, assicura che “sarà una grande manifestazione di partecipazione e di proposta. Chiederemo al Governo di ascoltare le ragioni del mondo del lavoro. Quota 100 e reddito di cittadinanza vanno bene, ma non bastano. Molti lavoratori avrebbero diritto di andare in pensione e non potranno andarci comunque. Molti giovani chiedono lavoro, che ancora non c`è e che bisogna creare. Abbiamo, tutti, ognuno per la propria parte, il dovere di indicare soluzioni. Noi non vogliamo sottrarci a questo impegno e, in attesa che il Governo ci convochi per un confronto costruttivo, le nostre proposte le ribadiremo dalla piazza, con il sostegno dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani, che domani riempiranno piazza San Giovanni”.
Ci sono “tante persone” in piazza, molte devono ancora arrivare, dice il leader della Cgil, Maurizio Landini, dal palco di piazza San Giovanni. Quanti? “Ce ne sono già troppi che danno i numeri, noi i numeri non li diamo e diciamo contateci voi”.
“C’è un problema grande che anche noi dovremmo affrontare ed è quello della sicurezza sul lavoro. Anche ieri sono morte due persone sul lavoro a Torino, non e’ piu’ accettabile che si debba morire lavorando”. Lo ha detto segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a Piazza San Giovanni per la manifestazione unitaria dei sindacati riferendosi anche ai provvedimenti in manovra che tagliano i fondi Inail sulla formazione per la sicurezza. Questo, ha spiegato “deve diventare l’orizzonte della nostra battaglia”.
“Se il governo ha un briciolo di saggezza deve aprire il tavolo con i sindacati. Se non dovesse succedere deve sapere che noi non ci fermeremo qui e andremo avanti finche’ non porteremo a casa quello che abbiamo chiesto, risultati”. Cosi’ il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, parlando dal palco di piazza San Giovanni.
In piazza con Cgil, Cisl e Uil anche i leader della sinistra, vecchi e nuovi. A sfilare alla manifestazione del popolo del lavoro a Roma, tra gli altri, assieme ai candidati alla segreteria Pd Nicola Zingaretti e Maurizio Martina, al segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, ci sono pure gli ex sindacalisti Sergio Cofferati e Guglielmo Epifani, assieme a Massimo D’Alema. “Siamo in piazza contro un governo che sta devastando il paese”, ha detto Martina, aggiungendo poi in un tweet: “Il nostro posto è qui. Con il mondo del lavoro che chiede futuro e non si rassegna. In tantissimi oggi in piazza contro le scelte di Lega e Cinque Stelle”.
“Questa è una piazza importante – ha sottolineato Fratoianni – perché pone una questione decisiva per il Paese: c’è bisogno di lavoro, di dare un futuro senza precarietà alle generazioni piu giovani, ridare dignità ai diritti dei lavoratori. L’Italia è in recessione, i problemi sociali continuano ad aumentare – ha proseguito il leader di SI – e il governo cosa fa? Se la prende con i più deboli, con i migranti, non intacca la diseguaglianze crescenti, e Di Maio dice di non capire perchè oggi si manifesta in piazza. Non ci siamo proprio. Questa grande piazza esige una risposta. Ora”. In piazza con Cgil Cisl Uil anche l’ex presidente della Camera Laura Boldrini, deputata di Leu. “Esiste un’alternativa alla politica di questo governo inconcludente e c’è una grande priorità nel nostro Paese: il lavoro!”, ha scritto in un tweet.