Pirozzi: «Case a tempo e contributi alle aziende: così rinasce Amatrice»

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Sergio Pirozzi Amatrice

Fra le numerose interviste, presenze televisive e notizie di cronaca ci pare che nessuno abbia mai rivolto al sindaco di Amatrice la domanda più semplice: ma lei, signor sindaco, come sta?

– Benino ma non magnificamente – risponde – ma psicologicamente ancora segnato soprattutto dal ricordo di chi non c’è più. E poi la mia vita è cambiata e di qui non mi muovo e non mi muoverò. Giusto così, come è giusto che lasci le altre mie attività sportive.

Qual è il bilancio definitivo del sisma?

236 decessi, feriti invece ce ne sono ancora in ospedale 4 o 5.

E la popolazione come è stata sistemata?
Sul litorale marchigiano appena 43 famiglie a San Benedetto del Tronto, 35 a l’Aquila con il progetto case, gli altri hanno usufruito del contributo di autonoma sistemazione che riguarda  810 cittadini.

Lei lanciò anche il progetto per l’utilizzo delle seconde case.

Lo considero un successo perché con questo sistema, frutto anche della solidarietà di molti, ho sistemato 150 famiglie.

E in tendopoli quanti sono rimasti?

Ormai pochissimi,  una decina  di persone che da oggi se ne andranno quasi tutte.

Lei si è battuto per il ripristino del tessuto produttivo del suo comune. Partiamo dalla agricoltura.

Il nostro mondo agricolo ha sofferto perché molti hanno avuto le stalle inagibili, attrezzature e case devastate, ma i provvedimenti presi ad hoc cominciano a funzionare e l’attività potrebbe riprendere a breve.

Invece per le attività del centro?

Abbiamo perso il 92% di tutte le attività e per questa ragione mi sono battuto strappando risorse, contributi  anche per le imprese, una ricostruzione delle imprese che  rappresenta una novità rispetto a quanto avvenuto sino ad oggi.  Per Amatrice parliamo di commercio, turismo,  mondo della ristorazione e professioni che è andato tutto perduto.

Ormai gli interventi per queste zone terremotate sono previsti, ma che tempi avranno?

La garanzia è che le risorse ormai sono stata inserite nel dpf il che rappresenta una certezza rispetto ad altri sismi. E su questo c’è stata piena sintonia con il  Governo e la Regione anche perché urgeva affrontare una situazione per cui su 6500 case ben 5000 risultavano distrutte. Poi si sono ottenute anche le provvidenze per la seconde case equiparate a quelle dei residenti. Se non si fossero predisposte queste misure tanto valeva liquidare la realtà di Amatrice con una sorta di Tfr.

Per i tempi cosa prevede?

Stiamo consegnando le aree per le ‘case a tempo’ come le chiamo io. Ieri abbiamo fatto una scelta per le prime aree consegnate dove abbiamo allocato la metà delle case del primo blocco. Abbiamo anche definito criteri di qualità abitativa notevolmente confortevoli con spazi verdi, box auto e assetto energetico. Proprio per evitare di creare dei lager.

Queste sono le aree dove dovrebbero arrivare le famose case di legno?

Non sono proprio di legno come inizialmente previsto perché la protezione civile ha fatto una precedente gara. Si tratta, lo ripeto, di case che hanno tutti gli standard abitativi giusti anche con la massima certificazione energetica. Ora siamo alla ricerca di altri spazi sempre su Amatrice e sulle frazioni. L’idea  è quella di fare frazioni di prossimità vicine al centro storico, senza strappare la gente dal luogo in cui è vissuta per tutta la vita.

Quanti andranno a vivere in queste case?

Circa 500 famiglie, oltre 1200 abitanti. Per le assegnazioni stiamo anche verificando le richieste inoltrate  per evitare le situazioni anomale per chi non abbia diritto.

Ci sono anche i furbetti che approfittano?

Forse si tratta solo di errori, ma per questo verifichiamo che le case vengano assegnate a non residenti o a gente che viene qui solo 25  giorni l’anno.

C’era immigrazione ad Amatrice?
Si, ma poca e ormai completamente integrata

E la scuola?

Siamo partiti subito a 40 ore dal sisma, abbiamo fatto una ordinanza per l’acquisizione del terreno, in tempi altrettanto rapidi, ora l’abbiamo costruita e ora funziona a pieno ritmo. Adesso stiamo vedendo di costruire una sede definitiva a giugno.

Quanto potrebbero durare la permanenza in queste case di prossimità temporanea?

Mi auguro 3 o 4 anni, sarebbe un record nella storia dei sismi italiani. Ma questa sarà poi una palla che passerà all’ufficio della ricostruzione.

Voi avete puntato molto su tempi rapidi per la ricostruzione del centro storico?

Scusi il paradosso, ma nella disgrazia c’è il vantaggio che non esiste più niente e gli edifici da puntellare e mantenere saranno davvero pochi. Il resto saranno tutte costruzioni nuove  eccetto il recupero di tutti i monumenti storici e per quelli i tempi saranno più lunghi. Per questo abbiamo lanciato l’iniziativa “adotta un’opera” con un conto corrente sul quale fare confluire i contributi. Tutto quanto ci è pervenuto in donazioni andrà al commissario perché  è giusto venire incontro alla Stato che ci sta aiutando.

In questi mesi è stato un andirivieni di visite istituzionali e non. Quale l’ha maggiormente colpita?

Ringrazio tutti eppure le cito l’esempio della  scuola del Nepal con gli studenti che grazie a una Onlus hanno incontrato i nostri bambini,  in più hanno fatto una colletta di 1000 euro. Una cosa straordinaria da un paese fra i più poveri del mondo. Molti hanno pensato alle nostre sofferenze. Le cito ancora  la storia di un emigrante italiano che lavora nella ristorazione a New York, che è venuto qui con un assegno di 3000 dollari. Oppure il bimbo dell’Irpinia che per il compleanno ha rifiutato i doni per portarli ai coetanei di Amatrice. Di storie simili ce ne stanno davvero tante che porterò davvero e sinceramente nel mio cuore.

Con che risorse vive oggi la popolazione?

Oggi deliberiamo il regolamento comunale che prevede una forma di sostegno da qui a Pasqua. Inoltre rimangono tre punti mensa allestiti dalla Regione dove si recano  soccorritori e tutti residenti. Un modo per rafforzare lo spirito di comunità considerando che sul posto è rimasta oltre la metà della popolazione residente. E, ripeto,  è importante il fatto che tutto il mondo produttivo verrà finanziato  per la ricostruzione delle attività.

Quando è venuto  Papa Francesco quale messaggio gli ha consegnato?

Semplice. Nel credo cristiano alla morte è subentrata la resurrezione e per Pasqua anche Amatrice dovrà risorgere da lutti e distruzioni.

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