Tensioni da campagna elettorale a Cerveteri

Sotto tiro la giacchetta del Pd locale, che secondo l’ex segretario Gnazi, sconfitto al congresso, sarebbe fuori controllo

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di ALBERTO SAVA

Le tensioni continuano a riverberarsi a Cerveteri su una campagna elettorale, che vede ai nastri di partenza incredibili alleanze, un centrodestra polverizzato e un centrosinistra inesistente, eccezion fatta per il Partito Democratico, tuttavia spaccato in due tronconi: la maggioranza, che si presenta in alternativa politica al sindaco uscente, e la minoranza, che invece è notoriamente vicina a Pascucci.

L’AFFONDO DI GNAZI

Giova comunque ricordare che il Pd è praticamente l’unico partito presente a Cerveteri, con una sede operativa, un congruo numero di iscritti, caratterizzato da una militanza continua nel tempo e riconoscibile, sia pure tra aspre contrapposizioni. L’antitesi elettorale delle due componenti del Pd, oltre che sul web, trova spazio anche in seno ai media “istituzionalizzati”, disponibili e solerti nel cimentarsi in acrobatiche ricostruzioni. La nuova puntata della querelle mai sopita riguarda le valutazioni espresse dall’ ex segretario Alessandro Gnazi, via social. Secondo Gnazi il Pd locale “…sarebbe fuori controllo e quindi sarebbe inutile tenerlo in piedi…”.

LA REPLICA DI DE ANGELIS

All’ex segretario risponde il consigliere comunale Aldo De Angelis, che afferma: “Gnazi si comporta come se il Pd non fosse il suo partito e le polemiche ‘a prescindere’ fanno perdere il senso della realtà. Non mi sono sorpreso più di tanto per le recenti dichiarazioni di Gnazi, apparse prima in un post su Facebook e poi, in rapida successione, sui vari media locali, tanto da far pensare che qualcosa di ‘confezionato’ fosse pronto da qualche giorno. Dichiarazioni inopportune ed irriverenti verso il proprio partito politico e riferite, principalmente, a critiche non proprio costruttive ma distruttive. Verrebbe da commentare: alla faccia della Democrazia e del rispetto dei suoi responsi. È singolare che tali critiche provengano da un dirigente politico uscito sconfitto più di una volta nel recente passato, ed anche censurato dai garanti provinciali. Quanto alle ‘decisioni forti’ invocate, ricordo che risultano alquanto improbabili, considerato il fatto che tutte le operazioni sono state corrette e trasparenti, come emerge chiaramente dalle verbalizzazioni della garante provinciale, e dalle commissioni. Come succede in ogni competizione democratica, ai congressi, nelle primarie e in qualsiasi altro confronto si può vincere o perdere. Saper perdere è tanto importante quanto saper vincere, ed è una questione di atteggiamento politico anche saper affrontare tale sconfitta. Chi vince deve essere capace di coinvolgere tutti, ma chi non ha vinto deve essere in grado di anteporre il senso di appartenenza alla delusione personale. E non si può non pensare alla delusione quale ‘motore’ di alcune iniziative altrimenti inspiegabili, quale la richiesta di delegittimare il segretario eletto nel congresso, il disconoscimento di decisioni adottate dal direttivo, il palese boicottaggio delle primarie e la definizione delle medesime come un ‘flop’. Ed ancora, e soprattutto, la sufficenza che accompagna ogni parola di Gnazi verso l’intera attività del partito, non può che essere figlio della stizza. No so dove realmente voglia andare a parare Gnazi, anzi, forse si intende fin troppo chiaramente, ma ad ogni modo il mio interesse personale in proposito, come quello di tantissimi altri compagni di partito, è nullo. Sia chiaro a tutti, ma proprio tutti che il Pd non può rinunciare a un ruolo da protagonista, come non può rinunciare alla convinzione che solo attraverso un metodo democratico e trasparente, come quello delle primarie, si possa rendere la città veramente partecipe delle scelte della politica locale. Non abbiamo intenzione di delegare ad altri i processi politici, li vogliamo governare con grande senso di responsabilità. I nostri primi interlocutori restano i cittadini: raccogliamo le loro istanze, ascoltiamo i loro consigli, a loro facciamo riferimento. Per questo motivo, in un momento di passaggio difficile come quello del rinnovo dell’amministrazione, è l’ora di un Partito Democratico compatto, che con forza è chiamato ad affrontare le prossime impegnative settimane di campagna elettorale, con l’unico obiettivo di cambiare verso a Cerveteri, mandando a casa l’amministrazione Pascucci, dalla quale si ereditano cinque disastrosi anni di governo del territorio, per aggregarsi attorno a un progetto che ci permetta di riprendere in mano il nostro futuro”.

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