Pare ormai in dirittura d’arrivo la candidatura della deputata 5stelle Roberta Lombardi, con tanto di benedizione di Casaleggio junior, al quale lei ha fatto sempre riferimento anche nei momenti di scontro con Virginia Raggi con la quale dall’inizio del suo mandato non è mai corso buon sangue. La vicenda sta tuttavia causando un certo fermento nel gruppo regionale del Movimento dove molti speravano nella candidatura della consigliera Valentina Corrado, caldeggiata soprattutto da Davide Barillari che fu fra i competitor di Nicola Zingaretti alle regionali anticipate del 2013.
Lei, la Lombardi, ha fatto capire di essere pronta a ‘servire il popolo’ forte del fatto che nonostante gli esiti delle ultime amministrative, non particolarmente brillanti per i grillini, il movimento controlla ormai buona parte dei comuni della città metropolitana di Roma, oltre ovviamente alla Capitale, garantendo una base di consensi, o se volete, una piattaforma di lancio solida.
E’ pur vero che dai recenti sondaggi nazionali i 5 stelle vanno perdendo qualche punto, pur rimanendo in testa alla classifica nei confronti del partito di Renzi (Pd 26,4%, Movimento 28% dei consensi) ma tutto sommato l’area metropolitana conta i 2/3 degli elettori di tutta la regione e si tratta di una competizione dove vince chi ha un voto in più. Insomma una sfida più politica che amministrativa come quella nazionale la cui data potrebbe coincidere con le elezioni per la nuova legislatura. Per di più senza i rischi di frammentazione e di liste civiche che hanno caratterizzato le recenti comunali e penalizzato il Movimento eccetto che a Guidonia ed Ardea.
I conti quindi tornano e il Lazio potrebbe diventare la prima regione a trazione grillina, salvo verificare l’esito delle prossima consultazione siciliana in ottobre.
L’impressione è che tuttavia anche per il caso del Lazio si tratterà di una competizione tripolare, sinistra, destra e Movimento, probabilmente con buone chances del centro destra in ripresa se si presentasse unito. Non che Forza Italia da sempre feudo laziale del commissario europeo Tajani, rappresenti una forza trainante anche se nelle province del Lazio conta ancora. I Fratelli della Meloni hanno un peso prevalentemente a Roma e tutti insieme potrebbero ambire alla vittoria.
Manca solo il candidato. Sino a qualche tempo fa la stampa di destra caldeggiava la candidatura del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, poi il pressing è andato via via scemando forse stroncato dalle dichiarazioni di un sindaco che intende tirar fuori dai guai il suo comune e semmai dovesse scendere in campo ci andrebbe con una sua lista senza farsi mettere in testa il cappello di altri. Altri nomi come l’on. Rampelli o addirittura Giorgia Meloni appaiono improbabili e comunque la candidatura di Pirozzi, in un modo o nell’altro, scombussolerebbe molti giochi.
A sinistra le cose dovrebbero essere più chiare dopo che un mese fa Nicola Zingaretti ha confermato di volersi ricandidare e di voler andare al confronto con quella stessa maggioranza che lo ha fatto vincere nel 2013, quindi è giocoforza aprire a Pisapia e a Mdp.
Una scelta palese e confermata dalla presenza di Nicola e di alcuni zingarettiani alla manifestazione dell’ex sindaco di Milano sabato scorso a piazza Santi Apostoli. Partecipazione che non deve aver fatto fare salti di gioia a Renzi, fieramente contrario a preventive alleanze con la sinistra sinistra e soprattutto con gli scissionisti.
Eppure da tempo corre voce che al governatore potrebbe venir riservato un posto come capolista del Lazio al Senato. Possibilità allettante soprattutto se la competizione regionale risultasse incerta anche alla luce dei risultati e dei ballottaggi alle comunali che non hanno certo visto brillare il Pd.
Tutte supposizioni, obietteranno quelli che non amano i retroscena giornalistici, eppure rimaniamo convinti che i giochi si stanno già facendo anche in queste giornate di torrida calura.