Antonio Di Pietro è intervenuto questa mattina ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.
Di Pietro ha ribadito il proprio sostegno nei confronti di Bersani: “Ormai non posso più dire una cosa che subito ci si ricama sopra. Io ribadisco che ho stima, rispetto e amicizia nei confronti del Movimento Cinque Stelle, che ha capito che non si può solo urlare contro, ma che ci si devono anche assumere responsabilità. Detto questo, io vengo dalla storia politica dell’Ulivo, che all’epoca fondò Prodi, con Bersani. Io idealmente mi riconosco in questa unità di centrosinistra, l’unica che si avvicina alla rifondazione di quella realtà è Bersani, per questo voterei lui. Se Bersani mi chiamasse per dare una mano? Io pure la bandiera andrei a portare, che discorsi sono. Con Bersani ci sentiamo, abbiamo vissuto un’esperienza di governo insieme due volte, perché non dovrei sentirmi con lui?”.
Sulle elezioni in Molise: “Abbiamo un centrodestra sfasciato, un M5S che stenta, e un centrosinistra che se unito ha già vinto e rivincerebbe. Per questo si sono divisi in due, ma siccome potrebbe vincere anche diviso in due, si sono divisi in tre, ce la stanno mettendo tutta. A un certo punto ho detto che se potessi rappresentare la riserva del Molise, per portare unitarietà, sarei disposto a farlo. Una fazione del centrosinistra, però, ha detto ‘Di Pietro mai’. Nel centrosinistra c’è chi soffre godendo e gode soffrendo. Bisogna fare le primarie, gli elettori devono decidere chi può essere il candidato. Io ho fatto il mio tempo, mi sono proposto come riserva estrema per trovare unitarietà”.