Nuvole nere si stagliano all’orizzonte dell’impiantistica sportiva pubblica romana. Lo scorso 17 novembre l’Assessore allo Sport Capitolino Daniele Frongia asseriva in un comunicato che l’ippica romana era salva per tutto il 2018 e oggi, al contrario, abbiamo appreso in una sconvolgente conferenza stampa tenuta nella club-house dell’ippodromo di Capannelle che, se non accadrà qualcosa di nuovo, la società concessionaria di questo impianto sportivo comunale, il prossimo 1 gennaio riconsegnerà le chiavi all’amministrazione capitolina con la conseguente morte del trotto e del galoppo romano. Altro che “febbre da cavallo” e tutto nonostante le rassicurazioni citate sopra dell’Assessore Frongia.
Cosa sta accadendo?
Il 20 novembre è stato notificato alla società concessionaria un atto di rigetto all’istanza di proroga presentata a fronte di investimenti effettuati nella quale si da il termine di 180 giorni al rilascio della struttura con una motivazione che potrebbe essere una bomba per tutto lo sport pubblico romano.
Viene infatti affermato che la disciplina dell’articolo 11 del Regolamento Capitolino degli impianti sportivi, che prevede l’allungamento delle concessioni quantificato con una formula matematica che tiene conto degli investimenti effettuati dai concessionari, non è applicabile a seguito della sopravvenuta normativa nazionale ed europea e cioè la L.62/2005, il D. Lgs.163/2006 e il D. Lgs.50/2016.
Cosa accadrà oggi? Ci aspettiamo che dopo il diniego per l’Ippodromo di Capannelle il Comune revocherà in autotutela e poi intimerà il rilascio per tutte le decine di concessioni che fruendo dell’articolo 11 del Regolamento Capitolino hanno ottenuto una proroga della concessione dal 2005 ad oggi.
Pensavamo piovesse…E in chiusura della conferenza stampa un lavoratore dell’Ippodromo definitosi “Masaniello” tra gli applausi dei presenti ha detto “portiamo i cavalli in Campidoglio”…così faranno compagnia al cavallo di Marco Aurelio….
Balthazar