Dopo la pubblicazioni dei più recenti sondaggi che vedono il centro destra perdente nel Lazio rispetto alla tendenza di una avanzata nazionale della coalizione, pare che serpeggi molto nervosismo rispetto a una prospettiva di una sconfitta che potrebbe nuocere al CD anche a livello dell’esito delle elezioni politiche.
Sulla vicenda stamane è intervenuto anche Berlusconi, che ha nel frattempo ha annunciato di essere in ottima salute.
«Il signor Pirozzi (si noti il signor nient’affatto cordiale, ndr) – ha detto l’ex Cavaliere – si è candidato da solo, senza consultarsi e discuterne con nessuno. Non ha chiesto un colloquio. Rispetto le sue scelte, ma temo che abbiano come unico effetto quello di dare una possibilità in più di vittoria alla sinistra se lui resta ancora in campo».
A metterci una pecetta ci prova il senatore Gasparri, candidato in pectore della coalizione in prima battuta, che consapevole del pressing che in questo ore viene esercitato sul sindaco di Amatrice, ha aggiunto: «Per il Lazio si è trovata un’ottima soluzione con Parisi, c’è un po’ (sic) di frammentazione nel centrodestra, ma i partiti che lo sostengono sono uniti. C’è ancora tempo per presentare le liste e mi auguro che l’unità sia piena e totale».
Poi da Rieti dove è intervenuto all’apertura della campagna elettorale di Forza Italia, con Renata Polverini aggiunge: «E’ doveroso fare da qui questo appello, il nostro obiettivo è la convergenza, inutile versare benzina sul fuoco delle polemiche, facciamo auspici sull’altare dell’unità».
Sull’altare delle polemiche si immola immediatamente Pirozzi che la mette giù con una metafora calcistica a lui cara dati i suoi trascorsi di mister. Secondo il sindaco di Amatrice le parole di Berlusconi gli sembrano “paradossali” perché gli viene imputata la responsabilità «di una eventuale vittoria del campionato delle regionali del Lazio da parte della squadra del centrosinistra, quando il centrodestra ha scelto il suo mister a 35 giorni dalla finale del campionato».
Una strategia, prosegue Pirozzi che «ricorda quelle delle ultime, disastrose campagne acquisti “last minute” dell’A.C. Milan, che hanno prodotto effetti disastrosi nella gestione sportiva della gloriosa società».
Poi ricorda che per quanto riguarda telefonate e appuntamenti «i direttori sportivi che si sono occupati del campionato delle regionali del Lazio ricordano tanto quelli che hanno gestito nell’ultimo periodo della sua presidenza le scelte fatte a Milanello, scavalcando la sua figura a sua insaputa e mettendolo davanti al fatto compiuto».
Quindi a far perdere le elezioni nel Lazio «non sono certo io, forse nemmeno il presidente, ma i suoi direttori sportivi». Sempre che Giorgia Meloni e i suoi Fratelli che per primi e tenacemente hanno scartato la sua candidatura, si possano annoverare fra i direttori sportivi della coalizione della quale oltre Berlusconi, fa parte Salvini che è sempre stato un sostenitore del sindaco.
Evidentemente, metafora sportiva o no, non pare che dichiarazioni di questo tipo che vanno a toccare il nervo scoperto dell’Ex Cavaliere sul Milan, possano preludere a qualche ipotesi di rappacificazione ed eventualmente di apparentamento last minute. Ma per ora appare un dialogo fra sordi.
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