Auto distrutta da un albero, ma i soccorsi non arrivano. Storia di ordinaria attesa metropolitana

Oltre undici ore di attesa e la macchina è ancora ferma nel luogo dell'incidente. E nella notte è prevista altra neve

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Tutto comincia il 26 febbraio 2018 quando Roma si sveglia imbiancata. Pochi centimetri ma quanto basta per bloccare la città. Il nostro lettore, che ha parcheggiato la sua auto nel solito parcheggio pubblico vicino al lavoro, ha appena finito il suo turno di notte.

Nevica ancora, la strada è già imbiancata, la sua auto non ha le gomme da neve, il nostro lettore è stanco e assonnato per montare le catene e, visto che abita ad appena due chilometri, decide di tornare a piedi a casa per andare a dormire. Riprenderà la macchina in serata o il giorno dopo, pensa!

Poi la città continua con il caos anche il giorno dopo; scuole chiuse, traffico in tilt, treni in ritardo, inviti a non prendere l’auto ecc. ecc.. Il nostro lettore lascia la macchina al parcheggio!
La sorpresa l’avrà la sera del 27, quando, verso le 20, va a riprendere l’auto al parcheggio e la trova sommersa da un grosso ramo di pino caduto al peso della neve!

L’auto è ricoperta, dall’albero spezzato, per tutto il cofano, parabrezza, parte del tettuccio e fiancata destra. Il nostro malcapitato verifica che il parabrezza è completamente sfondato con i rami dentro la macchina! Altri danni non è in grado di rilevare visto il buio  e le condizioni precarie dell’auto!
E qui comincia l’attesa!
Prima telefonata intorno alle 20,00  del 27 a sera al numero unico per chiedere soccorsi.

Viene messo in contatto telefonico con la polizia urbana che prende la chiamata (si percepisce malvolentieri perché è notte) e la voce al telefono anticipa che ci vorranno ore per l’intervento poiché ci sono altre priorità!

Nelle ore successive, fino alle ore 24, il nostro lettore aspetta i soccorsi. Invano.
Sollecita e gli viene consigliato di ritirare la chiamata e ritelefonare il giorno dopo per una nuova segnalazione! Così per comodità di tutti!

Consapevole che avrebbe passato una notte all’addiaccio e, visto il meteo, a meno sei gradi sottozero, il nostro malcapitato, dopo aver posizionato dei teli all’interno dell’auto per salvaguardarla dall’eventuale pioggia notturna, ritorna a casa, sempre a piedi!
La mattina seguente, quindi il 28 febbraio, verso le 8,00 ritelefona per richiedere i soccorsi e aspetta vicino alla sua auto sommersa dal pino romano!

Verso le 10,00, dopo circa due ore,  arriva una pattuglia della polizia municipale, con tre donne, che si informano velocemente dell’accaduto e, senza scendere dalla propria auto, scrivono due righe di verbale. Consigliano al nostro malcapitato di andare via informandolo che loro da adesso saranno costrette a restare lì in attesa dei vigili del fuoco che dovranno tagliare l’albero e liberare la macchina. Dopo di che si farà la constatazione dei danni e confermano che tale verbale non verrà consegnato in copia in giornata, ma dovrà essere richiesto, dopo trenta giorni come accesso agli atti, al Comune!! Quindi le pratiche del sinistro potranno partire tra un mese!

Il nostro lettore, basito,  decide comunque di restare perché confida in un veloce intervento dei vigili del fuoco e che, liberata l’auto dall’ammasso di rami, possa finalmente chiamare un carro attrezzi e portare l’auto al riparo. Tra l’altro, per la notte, è prevista pioggia cosa che aggraverebbe di molto i danni!

Ricomincia l’attesa!

Nell’auto del comune ferma le tre vigilesse, ad un certo punto arriva una seconda auto che da il cambio alla prima. Il nostro lettore si avvicina per chiedere lumi e gli viene confermato, questa volta da un vigile, quanto sopra specificato dalle colleghe. Il modo di fare sembra più gentile! Dopo circa una mezz’ora le due auto si avvicendano, tornano le tre vigilesse, sempre ferme in macchina! Intanto siamo alle 14,00  e arriva un’altra pattuglia a dare il cambio. Sono due vigili che sembrano più collaborativi, provano a capire come spostare l’ammasso di albero, ma si rendono conto che per evitare altri danni è necessario aspettare i vigili del fuoco o operatori con attrezzi adatti a segare il ramo e limitare i danni. Informano infatti il malcapitato lettore che i vigili del fuoco sono in zona ma stanno intervenendo su un altro problema!

Chiamano perciò la protezione civile! Intanto ormai siamo alle 15,30 pomeridiane!
Sono passate sette ore e trenta dalla chiamata di oggi senza aver risolto il problema! Con quelle di ieri l’attesa per il nostro lettore è stata di oltre undici ore!
Quanto ancora ci sarà da aspettare?

Certo la polizia urbana è intervenuta ma se ne constata l’impotenza e soprattutto colpisce, da cittadini, lo spreco di persone e di tempo per un intervento che poteva essere organizzato diversamente!
Ma la domanda principale è: riuscirà il nostro Eroe Metropolitano ad avere la sua auto “scassata”  fuori dall’ammasso di rami prima che arrivi la notte?

Riuscirà a capire quali siano i danni subiti e farli mettere a verbale? E poi chi paga?
Alla prossima puntata!!!

 

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