Roma, Caudo: «Domani l’iniziativa la Metro che non c’è più»

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“Il 9 giugno del 2017 con la delibera n. 113 la giunta Raggi ha cancellato il prolungamento della metro B1 fino a Porta di Roma. La metro si fermerà a Jonio da dove bisognerà cambiare mezzo e prendere un sistema di trasporto di superficie, chiamato people mover (un sistema a fune), simile a quello in funzione a Perugia, del tutto inadeguato alla realtà della zona e soprattutto a risolvere la congestione da traffico di attraversamento che interessa i quartieri che sono ormai quotidianamente presi d’assedio dalle auto. Il progetto della metro invece, già predisposto da Roma Metropolitane, aveva una  lunghezza di 3,8 km, prevedeva tre fermate (Vigne Nuove, Mosca, Bufalotta) e due parcheggi di scambio, uno a Vigne Nuove, il secondo alla fermata Mosca, per un totale di 2.550 posti auto, per un costo complessivo previsto tutto a carico del pubblico di circa 500 milioni di euro.”

 

E’ quanto dichiara  il candidato del centrosinistra nel Municipio IIIGiovanni Caudo, in merito all’iniziativa ‘La metro che non c’è più’ che si svolgerà domani, mercoledì 30 maggio, con partenza alle 16.30 da largo Luchino Visconti, nei pressi del luogo dove era stata individuata nel progetto della Metro B1 la fermata ‘Mosca’ e si concluderà alle 18.30 con un punto stampa in piazza del Campidoglio. Alla mobilitazione prenderà parte l’ex vicesindaco di Roma, Walter Tocci.

 

“Il mio impegno da presidente – prosegue Caudo – sarà, senza se e senza ma, per il prolungamento della Metro B da Jonio a Bufalotta. Una infrastruttura di cui beneficerà tutta la zona e che potrà risolvere tutto il traffico che la mattina proviene dalla Salaria, da via della Bufalotta e anche dalla via Nomentana e che attraverso il GRA potrà essere dirottato sul parcheggio di scambio. Le tre arterie stradali sono oggi congestionate per la somma del traffico di attraversamento e di quello dei residenti. Il costo previsto è di circa 500 milioni di euro da mettere a carico dei programmi del Ministero dei trasporti e da un cofinanziamento della Regione Lazio, senza bisogno quindi di prevedere nessuna cubatura aggiuntiva per i privati.”

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