Roma, Dem in piazza a Santi Apostoli. Martina: «Per alternativa serviamo tutti, andiamo oltre»

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La tempistica è quasi perfetta. Il governo Conte giura al Quirinale e il Pd riunisce la sua prima piazza da forza di opposizione.

Militanti, dirigenti e ex-ministri a Santi Apostoli, la storica piazza ulivista per dare il via a un percorso nuovo e la costruzione di un’alternativa.

Sul palco il segretario reggente, Maurizio Martina, ha chiesto unità: “C’è già un campo di battaglia per l’alternativa. Per fare questo lavoro – ha detto – serviamo tutti e dobbiamo andare oltre. Eliminiamo incomprensioni, errori, litigi che hanno aiutato altri e non hanno aiutato noi, costruiamo una pagina nuova, forti delle nostre radici, capaci di andare oltre i nostri limiti”.

“Le culture che abbiamo in noi – ha proseguito Martina – hanno fatto l’Italia, ricordiamoglielo. Siamo figli della Resistenza e cosa insegna quella storia se non di unirsi tra diversi per rispondere alle necessita’ della storia?”.

“Non voglio lasciare ai miei figli – ha proseguito – un paese chiuso e impaurito, ma un paese aperto che guarda senza paura all’Europa e al mondo e so che questo sforzo si può fare, insieme”.

Dico io a Salvini: da che parte stai tra i dazi di Trump e gli operai di Terni? Esci dai tuoi tweet, esci della diretta Facebook e vieni a confrontarti. Oltre le battute in tv vediamo se sei davvero capace di difendere gli interessi di tutta la nazione. Prendiamo questa piazza come inizio di una nuova storia – ha insistito Martina – inizio di un nuovo impegno. Ascoltiamo ciò che la gente dice, le loro preoccupazioni e paure. Non facciamo i saccenti, dicendo che abbiamo tutte le risposte in tasca. Se mostreremo umiltà dicendo ‘non ho la risposta a tutto, ma sono qui’, torneremo in sintonia. La prossimità è la prima risposta. Facciamolo tutti insieme. Avanti. Viva l’Italia“, ha chiuso Martina.

Sotto il palco, oltre a Carlo Calenda, neo iscritto Dem, e Marianna Madia. Gli altri interventi sono stati affidati tutti a esponenti della società civile, tra cui la giornalista Federica Angeli. C’erano anche gli alleati del potenziale Fronte Repubblicano di cui si è parlato in questi giorni.

Da Bruno Tabacci a Benedetto della Vedova, il socialista Nencini e anche quelli che se ne sono andati dal Pd un anno fa come il bersaniano Nico Stumpo di Leu. Non c’era però Matteo Renzi impegnato in un tour tra Cina e Stati Uniti. Non dovrebbe tornare prima di giovedì della prossima settimana e quindi saltare anche il voto di fiducia al governo Conte, probabilmente martedì al Senato. Non c’era neanche Paolo Gentiloni, impegnato a palazzo Chigi per il passaggio di consegne, la cerimonia della campanella, con il neo premier Conte. Ad accoglierli un mare di bandiere blu-stellate dell’Unione Europea e quelle tricolori.

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