Nasce un rapporto con la Lega? “Si vedrà”. Intervista a Sergio Pirozzi

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Sergio Pirozzi
Sergio Pirozzi

Sergio Pirozzi è oggi presidente della XI commissione permanente per la Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile e ricostruzione. Il suo movimento delle Scarpone, che alle regionali aveva raccolto 150mila voti, si è presentato alle comunali di Viterbo, Pomezia e Anagni portando a casa qualche consigliere. 

Oggi si divide fra la sua residenza ad Amatrice e il lavoro alla Pisana e sembra ormai lontano dalle polemiche che da destra lo additarono quale causa della sconfitta di Parisi alle Regionali del 4 marzo scorzo. Di seguito la nostra intervista.

Pare di capire che dopo i primi tentativi di alcuni partiti di opposizione di mettere in minoranza Nicola Zingaretti in Consiglio, le acque si siano calmate e il governatore possa guardare con fiducia alla prosecuzione del suo mandato.

A mio avviso non ci sono stati neanche i primi tentativi come si è visto dalla elezione del  presidente del Consiglio regionale conclusasi con l’incarico a Leodori, perché se le opposizioni fossero state compatte il presidente sarebbe stato uno del centro destra o dei 5stelle. In quell’occasione si è capito che non c’era l’interesse dell’opposizione per ritornare al voto.

Perché, lei sarebbe tornato al voto?

Certo, semplicemente per il fatto che ho presentato la mia lista dello Scarpone in contrapposizione a Zingaretti sulla base di una proposta antitetica. Poi è evidente che si ragiona sui numeri, ma i numeri per l’elezione di un altro presidente alla Pisana c’erano.

Comunque il centro destra che ha ostracizzato Pirozzi dicendo che gli ha fatto perdere la Regione, oggi viaggia molto in ordine sparso. 

Il centro destra non esiste più e se ognuno va per conto suo significa che non c’è un leader. 

Lei allora che fa?

Io conto uno, ma cerco di portare a casa dei risultati. Ad esempio la rinegoziazione del debito regionale con interessi troppo elevati, o il finanziamento ai disoccupati oltre ai 40 anni per i quali la Regione dispone del fondo di coesione sociale. Proprio oggi ho proposto al vice presidente Smeriglio anche un fondo per quei 2500 ragazzi che escono dalle case famiglia a 18 anni senza avere un lavoro e a cui bisogna offrire una formazione. 

Poi sto lavorando per una serie di norme sulla sicurezza degli edifici per fare prevenzione.

Tenga presente che presiedo una commissione per la protezione civile e non solo per i terremoti. Questa commissione dispone anche di poteri legislativi contrariamente a quella precedente che aveva solo poteri consultivi e non contava nulla. 

Anzi, le annuncio che il 9 luglio sarà ospite in audizione Carlo Doglioni, che è il presidente della Commissione Nazionale di idrogeologia e vulcanologia il quale illustrerà ai componenti della Commissione quali sono le aree a rischio e cosa si deve fare per la prevenzione.

Secondo una sua recente intervista rilasciata ad un quotidiano web, ci sarebbe un suo avvicinamento alle posizioni di Salvini.

In generale io condivido buona parte del programma della Lega: autonomia dei territori con relativa ridiscussione del titolo V della costituzione che prevede troppe materie concorrenti fra Stato e Regioni che, invece, devono avere la totale autonomia per legiferare. 

Poi condivido la difesa dei nostri confini senza essere razzisti, proprio perché l’Italia è sempre stato un Paese accogliente. 

Sono anche d’accordo con la Lega sulla salvaguardia delle piccole imprese che sono il cuore produttivo di questo Paese e delle partite Iva. Peraltro, sotto il profilo culturale, stimo l’opera di Gianfranco Miglio che agli inizi è stato l’ideologo della Lega. 

Deve ammettere tuttavia che, nonostante le posizioni attuali del Governo critiche nei confronti dell’Europa, Amatrice ha ampiamente beneficiato del sostegno della Unione Europea.

Secondo me, in generale,sono più i soldi che diamo di quelli riceviamo. Chiaramente l’Europa oggi è diventata un’altra cosa anche nella gestione della immigrazione che dovrebbe venir affrontata in maniera collettiva.

Per Amatrice sono stati stanziati indubbiamente dei fondi, ma il problema dei rapporti con l’Unione implica una visione strategica che va oltre le calamità, che possono riguardare Amatrice o l’angolo più sperduto della Polonia, ma le norme Ue vanno sicuramente riviste.  

Anzi mi preoccupa che dall’anno prossimo non ci sarà più la copertura della Bce con il quantitative easing e l’Italia potrebbe venir aggredita dalla speculazione. 

Viste queste sue vicinanze a Salvini, lei prefigura un suo avvicinamento politico alla Lega anche a livello regionale?

Tutto è prematuro e la politica è liquida come dimostra il fatto che io ero il candidato in pectore del Lazio per il centro destra e poi è andata a finire come lei sa. In questa fase tocca lavorare bene, poi ”domani è un altro giorno”.

Eppure in quella sua intervista adombrava la possibilità di potersi candidare in futuro a sindaco di Roma. 

No, no, era una provocazione. Ho solo detto che Salvini lo sentivo spesso e al limite ho   ironizzato dicendo che “pensiero stupendo” sarebbe mai stato questo. Che poi ci sia un rapporto di condivisione su tante tematiche che fanno parte della mia formazione politica e non da oggi, è un fatto, ma prefigurare scenari futuri è prematuro.

Tornado alla Regione è evidente che la Lombardi ha posizioni differenti rispetto ai 5stelle nazionali e si parla di un accordo di fatto con la maggioranza di Zingaretti.

L’accordo potrebbe esistere ma potrebbe anche essere funzionale per dare una sponda a Virginia Raggi perché tanti aspetti che riguardano i comuni e Roma in particolare, passano per la Regione.

Leggo dalle cronache che i furbetti delle sovvenzioni ai terremotati dilagano anche nelle Marche.

(Ride) Si trasferiscono, ma è sempre un pericolo reale quello della gente che si approfitta. Io rivendico di averlo stroncato per primo ad Amatrice perché c’è stata una collaborazione stretta fra il Comune e le autorità preposte.

Ora ad Amatrice c’è un nuovo sindaco pro tempore sino all’anno prossimo, tuttavia ha presente la situazione attuale nell’area del cratere.

Certo, anche perché ad Amatrice ci vivo e per questo penso che siamo ancora all’anno zero se non si mette mano alla semplificazione delle norme, come dissi già a Gentiloni. 

L’errore è stato quello di estendere l’area del cratere a 138 comuni. Invece bisognava fare come per il terremoto in Friuli dove si individuano un cratere a codice rosso e altri due a codice giallo e verde. Il che voleva dire restringere il vero cratere a 50 comuni del Lazio che hanno avuto le maggiori distruzioni e lì affrontare prioritariamente il problema anche in deroga ai vari decreti. 

Un’ultima domanda di carattere personale. Come vive lei il suo nuovo ruolo di consigliere alla Pisana?

In consiglio vedo un lavoro con il freno a mano tirato e con ritmi lenti che mi fanno venire in mente il calcio sudamericano degli anni ’50.

Giuliano Longo

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