Una delle motivazioni che, in conferenza di servizi, ha spinto il Comune di Roccasecca a porre il veto sul progetto di ampliamento della discarica Mad (che sul suo territori insiste) è legata alla qualità dell’aria della cittadina del frusinate.
Con la delibera di giunta 536/2016, infatti, la Regione Lazio ha approvato la nuova zonizzazione del territorio regionale in funzione delle Nta del Piano di Risanamento della Qualità dell’aria. Il comune di Roccasecca è risultato inserito nella Classe 1 zona A ossia un’area in cui, per l’entità dei superamenti dei limiti di legge, sono previsti provvedimenti specifici stante il grave rischio per la salute della popolazione.
La qualità dell’aria, a Roccasecca, è insomma già compromessa. A rendere la situazione ancora più ingestibile, secondo l’amministrazione comunale, potrebbe essere proprio l’ampliamento della discarica Mad. Il progetto infatti prevede la rimozione del capping dei bacini 3 (già esaurito) e 4 con il successivo conferimento di rifiuti e la realizzazione di un nuovo pacchetto di copertura. Operazioni importanti, per compiere le quali di certo non si potrà evitare di inondare l’aria di cattivi odori stante anche la possibilità per la Mad di incamerare rifiuti in deroga rispetto agli indici respirometrici previsti dalla legge. Un impatto, quello del progetto, che rischia di essere “non sostenibile” come dichiarato in conferenza di servizi dai rappresentanti dell’amministrazione comunale.
A preoccupare è anche la qualità delle acque della zona. Secondo il Piano Tutela Acque Regionale infatti, lo stato ecologico del bacino del fiume Liri, al cui interno ricade l’area del sito della discarica Mad, è censito come “scarso”. Non che la poca purezza delle acque sia imputabile necessariamente alla discarica ma di certo, in un territorio già compromesso, un ulteriore servitù forse non è quello che serve per migliorare la situazione.