E’ in corso dalle prime ore di questa mattina lo sgombero della comunita’ sudanese in via Scorticabove, periferia est di Roma. Sul posto agenti della Polizia di Roma Capitale. Svuotati gli alloggi di fortuna, sono entrati in azione una ruspa e un camion gru per portare via cio’ che resta del piccolo accampamento. La comunita’, composta da decine di persone, viveva in strada dallo sfratto dal centro in cui si trovava, sempre in via Scorticabove, a causa del mancato pagamento dell’affitto da parte della Cooperativa che lo gestiva, indagata in Mafia Capitale. I rifugiati vivevano in strada dallo scorso luglio. Da allora sono stati realizzati diversi tavoli interistituzionali per trovare una via d’uscita alla situazione.
“Non sappiamo dove andare a dormire, chiediamo aiuto alla citta’ perche’ da stasera andremo alla stazione Termini”. Si appellano alla cittadinanza i rifugiati sudanesi sgomberati questa mattina dall’accampamento di via Scorticabove dove da tre mesi in circa 70 vivevano su materassi e tende di fortuna. Dopo lo sgombero del 5 luglio dallo stabile al civico 151 gestito da una ex cooperativa coinvolta in Mafia Capitale, la comunita’ sudanese aveva deciso di non accettare la proposta di accoglienza emergenziale del Comune di Roma e di resistere in attesa di una proposta diversa da parte delle istituzioni. “Una presa di posizione per cercare una soluzione che evitasse al gruppo di sudanesi di dividersi”, racconta una dei volontari accorsi stamattina in via Scorticabove. Inutili le trattative al tavolo convocato dall’assessorato capitolino alle Politiche sociali, stamattina i blindati della Polizia di Stato e la Polizia Locale hanno proceduto con una ruspa ad abbattere l’accampamento.