La Regione Lazio spegne il termovalorizzatore di Colleferro, ma per realizzare il piano ci vorranno due o tre anni. Rimane quindi aperta la ricerca di una soluzione a breve termine per le circa 2.000 tonnellate al giorno di rifiuti romani (sulle 4.600 totali) che escono «lavorate» dai quattro Tmb (Trattamento meccanico biologico, ndr) della città per finire in parte al termovalorizzatore di San Vittore (di Acea), in parte in Abruzzo, Emilia Romagna e Austria. Intanto Ama lavora al nuovo piano industriale, che comprende anche gli impianti di smaltimento della differenziata (44,8% del totale dei rifiuti) che sarà presentato al ministro Costa entro il 15 novembre
Zingaretti prima di incontrare al tavolo del ministro, la prossima settimana, anche la sindaca Raggi e la prefetta Paola Basilone, incassa il plauso di Costa che precisa: «Questo significa trovare soluzioni condivise». In pratica l’impianto di Colleferro, fermo da un anno e mezzo più per le proteste dei residenti di zona che per il necessario ammodernamento, chiamato revamping, non sarà riattivato, ma riconvertito in una nuova struttura con macchine ad alta tecnologia che separeranno i rifiuti usciti dai Tmb per riavviarli al riuso, con lavorazione a freddo, senza impatto ambientale.
“Quella di Colleferro e’ stata una scelta storica per la Regione. Ora i Tmb, anche privati, saranno tutti sottoposti a un revamping per migliorare, e di molto, la qualita’ del prodotto che esce da li’. L’indicazione e’ quella di attivare revamping su tutta la rete dei Tmb. Va ridotto al massimo tutto cio’ che si conferisce in discarica”. Cosi’ il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, intervenendo al Forum ‘CompraVerde-BuyGreen 2018’ dove ha illustrato le principali azioni delle politiche green della Regione.