“ Lunedì alla Pisana si discute di rifiuti e anche di cementifici”

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Finalmente il consiglio regionale decide di occuparsi dell’emergenza rifiuti con un assise straordinaria nel pomeriggio di lunedì prossimo alla Pisana.

Nella convocazione di questo consiglio straordinario però è successo un fatto strano che mi ha lasciato molto perplesso.

Nel pomeriggio arriva a tutti i consiglieri regionali la convocazione con l’ordine del giorno che recita: emergenza rifiuti e loro smaltimento nella centrale Enel di Torrevaldaliga a Civitavecchia e nei cementifici di Colleferro e Guidonia.

Letto l’ordine del giorno metto subito un post sulla mia pagina facebook esprimendo una certa soddisfazione  per essere stato l’unico a scrivere e denunciare proprio su Cinquequotidiano.it l’ipotesi che la Regione avesse intenzione di smaltire i rifiuti nelle centrali elettriche o nei cementifici.

Sarà stato un caso, ma io non ci credo, o piuttosto un rigido monitoraggio e controllo da parte del mastodontico ufficio stampa del Presidente Zingaretti ma poco tempo dopo la pubblicazione del mio post arriva ai consiglieri regionali una rettifica dell’ordine del giorno e viene cancella la parte riguardante la centrale e i cementifici. Ma la fretta è cattiva consigliera perché nel fascicolo d’aula l’ordine del giorno resta invariato, e non poteva essere diversamente perché questa era la richiesta specifica fatta dai consiglieri regionali di centro destra.

Poca cosa ma forse sintomo preoccupante di una maggioranza che evidentemente teme le proteste sulle cose che dice.

Certo so bene che dalla giunta spiegano che queste sono mie supposizioni basate sul nulla ma non è così e carta canta.

Lo dico da tempo e lo ripeto che c’è un piano della regione per far produrre ai Tmb meno cdr e più css, che secondo la normativa nazionale può essere bruciato sia nei cementifici (Colleferro e Guidonia) che nelle centrali elettriche (Civitavecchia).

In un documento di revisione della famigerata delibera sul fabbisogno regionale, la 199 del 2016, inviata alla commissione ambiente a fine della scorsa legislatura è scritto nero su bianco che diminuirà il fabbisogno di termovalorizzazione sulla base dell’aumento di produzione di Css.

Nel collegato ambientale approvato in giunta nell’Ottobre del 2017, che non iniziò mai l’iter per arrivare in aula, c’era proprio una norma che prevedeva l’obbligo per i gestori degli impianti di Tmb per ammodernarli in modo da produrre Css.

Nel Dicembre del 2017 l’ex assessore ai rifiuti Buschini rispondendo ad una interrogazione del consigliere Fichera, in merito alle vicende dell’impianto di Lazio ambiente, dichiarò che nel futuro ci sarebbe stato meno esigenza di termovalorizzazione per l’aumento della produzione di Css.

In questa legislatura nel mese di Luglio 2018 l’assessore regionale ai rifiuti, Massimiliano Valeriani, durante la questione time, posta dal Consigliere Parisi sul futuro di Lazio ambiente e del termovalorizzatore di Colleferro,  ha consegnato un documento della regione dove viene confermato che la produzione di Css (combustibile solido secondario), al posto del cdr (combustibile derivato da rifiuto), farà abbassare l’esigenza dei forni di incenerimento (il riferimento è all’impianto di Colleferro), proprio perché i rifiuti combustili (CSS) possono essere “utilizzati in forni industriali ( centrali elettriche, cementifici, altoforni).

Donato Robilotta

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