Promuovere una informazione sempre più corretta e puntuale. Questo l’obiettivo del Protocollo d’intesa tra il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del consiglio dei ministri e la III Commissione della Regione Lazio preposta alla vigilanza sul pluralismo dell’informazione. L’obiettivo e’ quello di promuovere una informazione sempre piu’ corretta e responsabile, che tenga in maggiore considerazione i principi imprescindibili di qualita’, completezza ed indipendenza, che lo stesso codice deontologico impone. Il Protocollo d’intesa propone una collaborazione tra i due organismi coinvolti, basata sulla comune consapevolezza che e’ imprescindibile il diritto del cittadino di poter accedere a piu’ fonti di informazione, al fine di formarsi un’opinione ed esercitare la propria liberta’ di scelta. Appare molto chiaro che, sia nel contesto nazionale che in quello regionale, i mezzi di informazione svolgono un importante ruolo di intermediazione per fare conoscere al cittadino tutte le differenti posizioni.
Con il Protocollo, il DIE e la III Commissione della Regione Lazio, ciascuna nell’ambito delle proprie competenze, intendono collaborare ai fini della realizzazione di una serie di azioni tra le quali: attivare forme di sensibilizzazione e di promozione; attivare la piu’ ampia e proficua collaborazione per sviluppare azioni positive a favorire il pluralismo dell’informazione; studiare strumenti atti a valorizzare quei media che si contraddistinguono per lealta’, indipendenza, imparzialita’; realizzare attivita’ di studio, osservazione e ricerca; avviare un reciproco scambio di informazioni al fine di evitare eventuale sovrapposizione e a monitorare i livelli occupazionali; avviare un reciproco scambio di documenti; creare gruppi di studio e di lavoro, collaborare nella creazione di reti e relazioni al fine di promuovere la realizzazione di progettualita’ comuni.
“Nella Regione Lazio esiste una commissione, credo sia l’unica regione ad averla – ha spiegato Vito Crimi – di vigilanza specifica che ha un ruolo complementare rispetto a quello che noi abbiamo come dipartimento. Era naturale fare un Protocollo d’intesa per consentire lo scambio di informazioni che e’ l’elemento essenziale. Oggi dobbiamo capire quali interventi nel sistema editoriale e dell’informazione sono fatti da parte della Regione e quali interventi sono fatti dallo Stato in modo che nella regione potremmo coordinarli evitando di fare gli stessi bandi in modo da garantire questo pluralismo”.
“Personalmente ritengo che la professione del giornalista debba essere liberata e non vada imbrigliata da un Ordine. Ma questa è la mia opinione, il tema sarà oggetto di discussione ampia negli Stati generali dell’informazione” – ha detto Crimi rispondendo a una domanda.
“Oggi stiamo riscoprendo sempre di piu’ l’importanza dell’informazione locale che e’ quella che ancora resiste. Nel panorama del crollo dell’informazione, come ha rilevato anche l’indagine conoscitiva dell’Agcom, l’informazione locale e’ quella che regge meglio la crisi del sistema. E’ li’ che bisogna puntare ed e’ quella che funziona meglio, perche’ e’ piu’ vicina ai cittadini, a quello che le persone vogliono sentirsi raccontare”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria Vito Crimi a margine della firma di un protocollo d’intesa tra il Dipartimento per l’informazione e l’editoria del Consiglio dei ministri e la Regione Lazio. “Ormai molti sono stufi di quell’inflazione di informazione sulla politica che molto spesso e’ autoreferenziale, con giornalisti che intervistano giornalisti – ha aggiunto – . L’informazione locale ti racconta i fatti che avvengono fuori dalla tua porta di casa, che eleva a notizia fatti che non lo sono per altri e spesso e’ l’informazione locale che con le proprie inchieste da’ notizie all’informazione nazionale”. E proprio alla stampa locale, ha ricordato, e’ stato indirizzato il provvedimento sul credito d’imposta per l’incremento pubblicitario, che ha stanziato per il settore 50 milioni di euro.
“Gli Stati generali dell’informazione dovrebbero partire a metà marzo e non saranno dei finti Stati Generali. Sarà un confronto a 360 gradi, che coinvolgerà tutte le componenti del settore: dagli editori ai giornalisti, parlando del loro status ontologico e stipendiale”, ha spiegato. “Fra i temi principali – ha aggiunto Crimi – ci saranno i cittadini e il loro diritto di essere informati, la tutela dalle fake news, l’informazione primaria, il ruolo delle agenzie e come deve essere sviluppato”.
“Il giornale cartaceo deve essere un approfondimento, ma se i cartacei oggi sono fotocopie in cui le pagine sono fatte in ciclostile, magari prodotte da un service esterno che le produce per una serie di testate, dove è l’approfondimento e che valore aggiunto quel giornale fornisce? Il cartaceo continuerà ad esistere, si piazzerà in una nicchia di mercato che lo porterà a qualificarsi di più e magari aumenterà il costo perchè avrà necessita’ di ripagarsi i propri costi però aumenterà la qualità. La caduta libera si fermerà prima o poi”.
“Il protocollo e’ un passo in avanti importante di collaborazione tra vari livelli istituzionali – ha proseguito Davide Barillari – noi vogliamo promuovere la qualita’ dell’informazione, ascoltare gli operatori del settore, i professionisti, per capire come andare avanti in questo momento di difficolta’ con un modello ormai superato”.