Marino, si allarga l’inchiesta Mercurio. Indagati Palozzi e Boldrini

Il tutto partì dal caso Lidl. Il consigliere regionale di FI in una nota si dice «totalmente estraneo a qualsiasi ipotesi di reato»

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L’inchiesta “Mercurio” si allarga. Dopo l’arresto, i domiciliari e la successiva scarcerazione decisa dal Riesame, degli assessori Mauro Catenacci e Marco Ottaviani e del commercialista Marco Baldi, nelle scorse ore i pubblici ministeri della Procura della Repubblica di Velletri, Prete e Morra hanno firmato la notifica di chiusura delle indagini preliminari a carico di 8 indagati. Proprio partendo dalle intercettazioni per l’inchiesta sulla presunta tangente di 80mila euro che gli ex amministratori avrebbero intascato per favorire l’apertura di un supermercato Lidl di via Cave di Peperino, nella parte bassa di Marino, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile diretti dal tenente Iacovelli hanno raccolto materiale sufficiente per far formulare ai pm capi di accusa ai danni dell’ex sindaco di Marino ed oggi consigliere regionale Adriano Palozzi e alla sua ex segretaria ed l’infermiera, considerata gestore di fatto della cooperativa di assistenza sanitaria “Croce Airone” Antonella Turco, 40enne residente a Nettuno. Indagati anche il responsabile del settore nettezza urbana della Multiservizi dei Castelli romani di Marino spa, Sergio Ronconi di Rocca di Papa, il mobility manager della asl Rm6 e responsabile della centrale operativa del 118 nonché ex consigliere comunale di Frascati Marco Boldrini e l’operatore della centrale operativa del 118 addetto allo smistamento delle chiamate di emergenza Bruno Purificato, residente a Monte Porzio Catone. Palozzi e Ronconi sono accusati di peculato in concorso per un intervento di prelievo e trasporto sfalci di verde presso la casa di Palozzi realizzato con mezzi della Multiservizi di Marino. Gli altri sono invece accusati di peculato in concorso ed aggravato: Turco, Boldrini e Purificato avrebbero distolto dalle emergenze, in diverse occasioni, ambulanze in servizio al 118, per trasporto pazienti prelevati “privatamente” da strutture ospedaliere e accompagnati a casa con spese a carico del servizio sanitario nazionale. Entro 20 giorni la Procura potrebbe richiedere il rinvio a giudizio degli indagati.

LA NOTA DI PALOZZI

«In data odierna mi è stato notificato dall’autorità giudiziaria la conclusione delle indagini preliminari in cui il sottoscritto risulta indagato. Sull’atto mi viene contestato specificatamente che “avrei utilizzato indebitamente un mezzo della multiservizi per smaltire residui di lavori di giardinaggio effettuati presso una mia proprietà”. Desidero manifestare la mia totale fiducia nell’operato della Magistratura e la mia serenità rispetto a questa vicenda della quale ovviamente mi ritengo totalmente estraneo a qualsiasi ipotesi di reato». Così, in una nota, Adriano Palozzi, consigliere regionale di FI.

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