Ladispoli, per cosa è stata prosciolta la giunta Paliotta

Il sindaco, gli assessori Trani, Pierini e Di Girolamo e l’allora segretario comunale erano stati indagati

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di ALBERTO SAVA

Ieri mattina si è tenuta al tribunale di Civitavecchia la Camera di Consiglio per esaminare la posizione del sindaco di Ladispoli, di alcuni componenti della Giunta e dell’ex segretario comunale, tutti accusati di falso ideologico. A fine mattina, la decisione di non luogo procedere contro il sindaco Crescenzo Paliotta, gli assessori Trani, Di Girolano e Pierini e l’allora segretario comunale. Nei prossimi giorni si conosceranno le motivazioni della sentenza.

IL CASO DEL PRESUNTO “FALSO IDEOLOGICO”

Era il 15 settembre del 2015 quando furono notificati gli avvisi di garanzia al sindaco, a tre assessori e al segretario comunale. L’indagine riguardava un presunto “falso ideologico” consumato durante la seduta di Giunta del 26 maggio 2015 nella quale risultavano presenti dai verbali, oltre al segretario comunale, il sindaco e tre assessori, Francesca Di Girolamo, Eugenio Trani e Marco Pierini. Nello specifico si contestava l’effettiva presenza di uno degli assessori durante la discussione e l’approvazione della delibera numero 95 avente per oggetto: “Imposta sulla pubblicità e diritti di pubbliche affissioni – conferma delle tariffe per l’anno 2015”. In particolare al centro dell’accusa vi era la presunta assenza di Pierini. Ed è proprio con l’assessore Marco Pierini che ricostruiamo alcuni passaggi di questa storia giudiziaria: «Non conosciamo ancora le motivazioni della sentenza – afferma Pierini – ed è quindi fuori luogo entrare nei tecnicismi della vicenda. Credo di poter dire che a una attenta ricostruzione, i fatti, evidentemente, sono accaduti diversamente da come venivano contestati. Ho sempre avuto – chiosa Marco Pierini – grande fiducia nella magistratura e sono molto soddisfatto delle decisioni arrivate al termine della Camera di Consiglio. Desidero ringraziare tutti, dalle forze dell’ordine ai miei avvocati e quanti hanno contribuito a far emergere la correttezza formale e sostanziale di questa vicenda».

GLI INTERVENTI DI PALIOTTA E DI GIROLAMO

Il sindaco Crescenzo Paliotta, appresa la notizia della decisione del Gup di Civitavecchia di non dover procedere, perché il fatto non sussiste, in merito all’accusa di falso ideologico, ha dichiarato: «Esprimo grande soddisfazione perché è stata riconosciuta la correttezza, anche da un punto di vista formale, dell’operato degli amministratori di Ladispoli». L’assessore Francesca Di Girolamo: «Oggi si è svolta l’udienza preliminare per il procedimento sul falso ideologico in cui ero indagata insieme ad altri amministratori comunali. L’esito è stato quello di non luogo a procedere per insussistenza del fatto. Da sempre fiduciosa nel lavoro svolto dalla Magistratura, ringrazio i miei avvocati e le persone che mi sono state vicine in questi mesi di riflessione ed attesa. La buonafede e la correttezza vengono premiate».

 

L’articolo in versione integrale sul Giornale della Provincia di mercoledì 23 novembre 2016

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