Il 26 gennaio 2017 in piazza Verdi alle ore 17,30, presso il Teatro – Sala Polivalente della fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia, (sede dell’Università della Tuscia) si terrà un incontro sul tema: “Salvare una vita si può” organizzato dai Rotary Club Civitavecchia e Ladispoli Cerveteri in collaborazione con L’Asl Roma 4.
L’incontro fa parte della campagna di sensibilizzazione alla vaccinazione contro l’Hpv secondo il programma promosso dal Rotary Italia con il progetto “Stop Hpv”. L’obiettivo dell’evento è quello di comunicare alla popolazione e soprattutto ai giovani, il ruolo chiave rivestito dalla vaccinazione Hpv nella prevenzione del tumore del collo dell’utero la cui relazione con un infezione persistente è universalmente riconosciuta. Verrà illustrato il progetto e nel contempo saranno affrontati gli aspetti epidemiologici della malattia, i tipi di Hpv, la vaccinazione Hpv e quella in età pediatrica, nonché le modalità comunicative da porre in essere. Da dieci anni in Italia è possibile proteggersi dal papilloma virus tramite la vaccinazione preventiva.
Il Papilloma Virus può causare sia delle manifestazioni di lesioni benigne, di entità solo apparentemente trascurabile ma talora di non semplice risoluzione (come le verruche e i condilomi) sia e soprattutto lo sviluppo di tumori maligni, che riguardano in particolare la sfera degli apparati genitali femminile e maschile. Il più conosciuto di questi tumori e quello del collo dell’utero. Questo tumore e strettamente correlato all’infezione da Papillomavirus. La vaccinazione è quindi una misura di prevenzione indicata proprio per ostacolare l’ingresso del Papilloma virus nelle cellule dell’organismo. Il Papillomavirus umano (Hpv) è un virus molto comune, tanto che, secondo una stima, il 75% degli individui viene contagiato nel corso della vita. Si trasmette soprattutto attraverso i rapporti sessuali anche superficiali. Esistono numerosi tipi di papilloma ma circa il 70% di tutte le lesioni pretumorali sono attribuibili ai tipi di 16 e il 18. Quasi il 90% dei condilomi è causato dai tipi 6 e 11. Anche se l’infezione da Papillomavirus e molto diffusa fortunatamente il più delle volte e silente e regredisce spontaneamente. In altri casi invece, per motivi che non conosciamo, l’infezione diventa cronica e produce lesioni che poi possono evolvere, in tempi lunghi anche più di 10, in cancro. È possibile assicurare una efficace protezione dalle infezioni sostenute dai Papilloma Virus sottoponendosi ad una vaccinazione.
Sono disponibili in Italia due tipi di vaccino: un vaccino bivalente, che protegge contro i tipi 16 e 18 (i tipi di virus in grado di causare le lesioni pretumorali) ed vaccino quadrivalente, in uso in tutte le Asl della Regione Lazio, che offre una protezione anche contro i tipi 6 e 11 (quelli che causano il maggior numero di condilomi). Il vaccino contiene esclusivamente le proteine superficiali del virus quindi non provoca una infezione ‘artificiale’ ma si limita a stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi contro il Papillomavirus in modo da ostacolare una eventuale successiva infezione. Si tratta di un’ottima opportunità per difendersi dalla malattia. È importante quindi vaccinare le ragazze in giovane età prima che corrano il rischio di incontrare Il virus perché il vaccino si rivela inutile se somministrato dopo aver contratto l’infezione. Ma e importante vaccinare le dodicenni perche a questa età il vaccino e particolarmente efficace e bastano due sole dosi per conferire una immunità efficace e duratura. Nelle età successive occorrono tre dosi ma soprattutto le persone potrebbero aver già inconsapevolmente contratto l’infezione. Questa vaccinazione attualmente è offerta attivamente alle sedicenni ma può essere eseguita anche successivamente ed il vaccino in un prossimo futuro sarà offerto anche ai maschi sia per ridurre il rischio di condilomi e tumori, ma anche per limitare la circolazione del virus nella popolazione secondo il noto principio dell’immunità di gruppo.
La vaccinazione anti-Hpv rappresenta una strategia di prevenzione complementare allo screening, rispetto al quale ha il vantaggio di intervenire in una fase più precoce, evitando l’infezione con un’efficacia clinica vicina al 98% nel ridurre le lesioni precancerose del collo dell’utero causate dai tipi Hpv 16 e 18, responsabili del 70% dei cancri da Hpv. Evitando l’infezione e le lesioni precancerose si impedisce lo sviluppo del tumore del collo dell’utero. Per questo tutte le Società scientifiche e gli organismi internazionali (Ema, Fda ed Oms) riconoscono l’altissimo valore della vaccinazione anti-Hpv nell’evitare i tumori correlati a questi tipi. Presso gli ambulatori vaccinali della Asl Roma 4 è naturalmente possibile effettuare la vaccinazione contro il Papilloma Virus. Il Servizio Vaccinazioni organizza regolarmente la chiamata attiva con lettera individuale ed appuntamento per tutte le dodicenni residenti utilizzando turni vaccinali ad hoc pomeridiani per non interferire con le lezioni scolastiche. Tutti gli indirizzi e i numeri di telefono dei servizi vaccinali del territorio sono consultabili sul sito aziendale www.aslroma4.it Il personale medico della Asl Roma 4 sarà presente all’incontro del 26 gennaio per promuovere l’importanza di tale vaccinazione.