Quando vinsero l’ambito bando per l’alloggio mai avrebbero pensato di ricevere in premio delle stanze immerse nel degrado e nell’incuria più totale e di ritrovarsi per coinquilini topi, muffe e scarafaggi. I malcapitati in questione sono gli studenti universitari fuori sede, iscritti a Roma Tre, che vivono, o forse sarebbe il caso di dire “sopravvivono”, nella casa dello studente gestita da Laziodisu, la residenza Valleranello.
A raccogliere le loro testimoniane, documentate da fotografie piuttosto esplicite, è stata l’associazione Federconsumatori Lazio che ha denunciato pubblicamente le condizioni in cui versa la struttura in questione, due palazzoni di cinque piani ciascuno per un totale di 400 posti letto, nella periferia sud-est di Roma.
“I documenti ufficiali rintracciabili online – ha spiegato Federconsumatori – raccontano una Casa dello studente molto lontana dalla realtà che ci hanno raccontato i ragazzi che la vivono quotidianamente. La principale questione che ci viene posta da molti ragazzi, specialmente per chi vive all’ultimo piano, sono gli ascensori: tre su quattro non funzionano”. “Inoltre – ha proseguito l’associazione –, almeno 35 posti letto sono inaccessibili; il 50% delle piastre per cucinare presenti nelle stanze sono rotte; Gli spazi comuni versano in stato di semiabbandono: dieci di questi sono completamente inaccessibili. Quelli che restano a disposizione sono pressoché inutilizzabili, in quanto privi di materiale. La palestra, ad esempio, è stata depredata di gran parte dell’attrezzatura, così come la sala computer”. “La risposta da parte dell’Ente a tali atti vandalici – ha precisato – è la chiusura temporanea degli spazi, compresa l’aula studio in periodo di esami. Gli studenti lamentano l’assenza di controlli, come testimoniano le telecamere di sicurezza che potrebbero arginare il problema, ma sono rotte ormai da tempo. Nonostante quanto professato sul sito, il wi-fi nella residenza non è adeguato alla piena copertura e molti studenti non possono collegarsi a Internet se non tramite accordi privati con i gestori”.
E non va meglio con quella che dovrebbe essere normale amministrazione. “L’erba – ha denunciato Federconsumatori – non viene tagliata da tempo; le pulizie vengono effettuate con sciatteria negli spazi comuni, con il conseguente abbassamento degli standard sanitari. Questa carenza comporta anche la proliferazione di scarafaggi e topi in alcune zone, come accade al piano -1. Oppure come testimoniato dalla presenza di muffa alle pareti. Siamo di fronte, insomma, ad un’incuria totale; vengono a mancare gli standard sanitari minimi previsti dalla legge. Tale condizione compromette seriamente la qualità della vita degli studenti, minando il diritto agli studi universitari di centinaia di ragazzi e ragazze”.
Federconsumatori Lazio ha dunque chiesto a Laziodisu e alle autorità competenti un incontro per individuare interventi immediati e ripristinare una situazione di normalità nella Residenza Valleranello, visto che, ha concluso, “le richieste degli studenti cadono regolarmente nel vuoto”.
LE FOTO