«Revocare la squalifica al calciatore del Pescara Muntari». È questa la richiesta formulata giovedì pomeriggio dal Console Onorario del Ghana in Italia Massimiliano Colasuonno Taricone attraverso una lettera inviata al Presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio e al Presidente del Coni Malagò.
LA LETTERA A DIFESA DI MUNTARI
La missiva del diplomatico fa riferimento alla vicenda che ha visto il calciatore ghanese vittima di insulti razzisti rivolti nel corso della partita Cagliari-Pescara. Muntari è uscito dal campo dopo aver litigato con l’arbitro che lo aveva ammonito per aver protestato contro gli epiteti che arrivavano dalla tribuna. Una decisione, quella di lasciare il campo, che il giudice sportivo ha punito con un turno di squalifica ai danni del calciatore.
«Quanto successo, sono sicuro ci trovi unanimemente d’accordo nel deprecare quelle espressioni che portano alla memoria un orribile e becero passato fatto di deportazioni abusi e schiavitù» si legge nella lettera del Console.
A TAVECCHIO E MALAGÒ
«Ai tempi di queste orribili pagine di storia, quando un essere umano era sottomesso, vittima di soprusi provava ad alzare la testa orgogliosamente urlando difendendo la sua dignità primaria, proprio in quel momento arrivava l’ennesima punizione atta a rimetterlo al suo posto schernito ed in silenzio. Egregio Presidente Malagò, Egregio Presidente Tavecchio, non avete l’impressione che sia successo proprio questo anche questa volta? Lo so, può sembrare un esempio forte. Ma forte è lo sdegno del nostro popolo, forte è lo sdegno e l’imbarazzo della grande comunità italiana residente in Ghana» scrive Colasuonno Taricone nella lettera.
«Coprendo il regolamento e tutta quella serie di ostacoli burocratici, ma qui serve un atto eccezionale e straordinario come solo le persone eccezionali e straordinarie possono fare. Per questo sono gentilmente, ma molto fermamente a chiederVi di fare sì che venga revocata la squalifica al calciatore e così dare un messaggio forte contro il razzismo e le ingiustizie a livello nazionale ed internazionale. Rasserenando così gli animi di tutte le persone giuste che in questo momento provano un grande disagio. Vi prego – conclude il Console Taricone – non perdiamo questa occasione per dimostrare la grandezza dell’Italia istituzionale, e di chi la guida».