Confermata alla Camassambiente l’interdittiva antimafia dal Tar della Puglia

La società pugliese gestisce la raccolta dei rifiuti a Cerveteri

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di ALBERTO SAVA

Continuano le vicende giudiziarie della Camassa Ambiente, società pugliese che gestisce la raccolta dei rifiuti a Cerveteri, come in altri comuni del Lazio. Ancora una volta, arrivano dalla Puglia notizie destinate a creare nuove tensioni intorno a questa società. Questa mattina il Tar della Puglia ha dato ragione al comune di Bisceglie, che decise di rescindere il contratto dopo che la Camassa Ambiente ricevette l’interdittiva antimafia.

Per meglio comprendere i riflessi della sentenza di questa mattina del Tar pugliese su Cerveteri e sul Lazio, è necessario riavvolgere il film della cronaca dei fatti, fino alla fine dello scorso anno, pubblicando uno stralcio di un nostro articolo dal titolo “Capodanno con i botti a Cerveteri”, datato 30 dicembre.
“Il 2016 si conclude a Cerveteri con il terremoto scatenatosi in seguito alla nota ufficiale arrivata dalla Procura della Repubblica di Bari, in merito ad un accertamento nei confronti della Camassa Ambiente, società capofila dell’Ati che a Cerveteri gestisce l’appalto per la raccolta dei rifiuti per complessivi cinquanta milioni di euro circa, monitoraggio conclusosi con l’emissione di un’interdittiva antimafia da parte della Prefettura di Bari. La Procura comunica altresì che sono in corso ulteriori accertamenti, ed invita l’amministrazione comunale ‘nelle more di tali accertamenti […] a non assumere iniziative dirette all’interruzione del rapporto con l’impresa contraente’. Ovviamente, nel pieno rispetto delle normative vigenti, restiamo in attesa di successive nuove comunicazioni da parte degli enti preposti. Qualora queste arrivassero, ne daremo pronta comunicazione ai cittadini. Come si evince, quindi, il servizio di gestione dei rifiuti in tutto il territorio comunale proseguirà regolarmente”.

Torniamo a queste ore. A differenza della decisione presa dal comune di Cerveteri di attenersi all’indicazione di proseguire nell’immediato con il servizio appaltato, il comune di Bisceglie, appresa la notizia dell’interdittiva, ha deliberato di rescindere immediatamente il contratto. La Camassa Ambiente ha opposto ricorso al Tar della Puglia contro questo provvedimento, e questa mattina è arrivata la sentenza.

Ecco quanto apprendiamo dal sito “Bisceglie Live”: “Questa mattina, mercoledì 1 febbraio, il Tar Puglia – sezione di Bari – ha emesso l’ordinanza che, oltre a confermare l’interdittiva antimafia per Camassa Ambiente, suggella la legittimità del recesso adottato tempestivamente dal comune di Bisceglie, rigettando la domanda di sospensiva formulata dalla stessa azienda. Questo è quanto si legge nel documento diffuso da Palazzo di città, con il quale si fa il punto della complicata situazione venutasi a creare alla vigilia di Natale, quando il Prefetto di Bari ha emesso questo provvedimento nei confronti dell’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti in molti comuni italiani, e tra questi anche a Bisceglie. In quel momento il sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, prese la decisione di interrompere i rapporti con la Camassa Ambiente, consentendo la prosecuzione dei lavori per non interrompere un prezioso servizio pubblico. Nel frattempo l’azienda ha proposto due ricorsi: uno contro il provvedimento del Prefetto di Bari, l’altro contro la decisione del comune di Bisceglie. Dopo una interlocutoria decisione sulle richieste di sospensiva avanzate dalla Camassa Ambiente, oggi i giudici amministrativi baresi sono entrati nel merito della questione”.

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