Lottare e soffrire, vincere e gioire. Non poteva che arrivare al cardiopalma la vittoria della Lazio di Simone Inzgahi che batte la Juventus di Massimiliano Allegri dopo 14 gare (un pari e ben 13 ko, ndr) e alza al cielo la quarta Supercoppa Italiana della sua storia.
Un match perfetto quello delle aquile con Inzaghi che indovina tutte le mosse. Le assenze di Felipe Anderson e Keita lo spingono a schierare l’inedito 3-4-2-1 con Luis Alberto e Milinkovic alle spalle di Immobile. Lo spagnolo e il serbo giaganteggiano su Pjanic e Khedira, soffocando le ripartenze bianconere e puntando decisi la retroguardia ospite. Se Lucas Leiva non fa rimpiangere minimamente Biglia e Lulic con la fascia al braccio è indemoniato, il cocktail che ne esce è perfetto.
C’è da dire che la Juventus parte bene e Strakosha nei primi 6′ è chiamato agli straordinari per opporsi a Dybala, Cuadrado e Higuain. Passata la paura, la Lazio cresce con il trascorrere dei minuti e inizia a premere decisa. Buffon è bravo su Basta e Lucas Leiva, ma al 31′ deve usare le maniere forti per fermare Immobile. Il rigore è sacrosanto e Ciro resta freddissimo trasformando il penalty e facendo esplodere la Nord.
La Juve subisce il colpo e in apertura di ripresa è ancora il numero 17 a svettare su Barzagli di testa e a raddoppiare. La Lazio ci crede davvero, ha più fame e voglia, mentre i campioni d’Italia sembrano sembrano spenti. Allegri corre ai ripari inserendo Douglas Costa, De Sciglio e Bernardeschi, ma non sembrano cambiare le cose.
La Lazio gestisce il vantaggio, ma Inzaghi è costretto a richiamare Basta, Lulic e Lucas Leiva esausti che vengono rimpiazzati da Marusic, Lukaku e Murgia. All’85’ è Dybala, ultimo ad arrendersi, a riaprire la gara con una splendida punizione a girare dal limite che non lascia scampo a Strakosha. Le aquile si spaventano e allo scadere Marusic stende Alex Sandro in area e Massa indica il dischetto.
Dybala si prende la responsabilità e ristabilisce la parità. Il copione del match sembra girare con i piemontesi che tornano a essere i favoriti. Al 93′, però, Lukaku si inventa una progressione delle sue sulla sinistra rifilando una decina di metri a De Sciglio e mette un pallone d’oro a Murgia che in spaccata mette in rete. Un finale thriller con tutta la squadra che corre sotto il proprio pubblico per festeggiare. Seguono tre minuti di recupero che non cambiano nulla e può iniziare la festa dei tifosi laziali. Lulic alza al cielo il trofeo e da Piazza del Popolo a Ponte Milvio, con in mezzo un passaggio a Formello, la Capitale si tinge di biancoceleste.
LE PAGELLE:
LAZIO (3-4-2-1): Strakosha 7,5; Wallace 6,5, de Vrij 7,5, Radu 7; Basta 7 (74′ Marusic 5), Parolo 7, Leiva 7 (80′ Murgia, Lulic 7,5 (74′ Lukaku 7); Luis Alberto 7.5, Milinkovic 7.5, Immobile 8,5. All. Inzaghi 9.
JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon 5; Barzagli 5, Benatia 4 (56′ De Sciglio 4), Chiellini 4,5, Alex Sandro 5; Khedira 4,5, Pjanic 4; Cuadrado 4 (56′ Douglas Costa 5,5), Dybala 7, Mandzukic 5 (72′ Bernardeschi 4,5); Higuain 4. All.: Allegri 4.
Antoniomaria Pietoso