La Raggi a caccia dei topi promette grandi soluzioni

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Virginia Raggi colloquio Casaleggio

Su trasporti e monnezza ogni sindaco o sindaca di qualsiasi colore politico a Roma ci mette e ci rischia la faccia. Così dopo il sevizio di un quotidiano romano che raccontava come a Tor Bella Monaca i bambini fanno la conta in video-telefonino dei ratti razzolanti fra l’immondizia, ecco Virginia Raggi precipitarsi in loco, che è sempre meglio che andare in bici sino al Campidoglio come fece agli esordi Marino. Ovviamente, proclama Virginia «ci siamo immediatamente attivati» ma  «qui c’e’ una situazione che non si è creata in dieci giorni. E’ una sfida dura ma ce la faremo.» Ma Virginia ha grinta e se la prende con i romani sozzumi ( e non del tutto a torto) quando afferma «a chi crede di poter trattare Roma come una pattumiera consiglio prudenza, perché nei prossimi giorni con la giunta metterò al vaglio l’ipotesi di un duro incremento delle sanzioni nei confronti di chi si macchia di comportamenti lesivi per le persone e l’ambiente.» Come le grida di manzoniana memoria, si reprime senza sapere nè come nè quanto far pagare ai colpevoli, quello che conta è fare la faccia dura. Ora pare che il jolly della situazione  sia l’assessore ambientale Paola Muraro che, da ex consulente Ama, sta avviando un «piano di pulizia straordinario (che poi dovrebbe essere la normalità) in alcuni quartieri della città.» I risultati già si vedono in alcune zone di Roma, parola della Raggi che lo scriveva su Facebook prima di recarsi a Tor Bella.  In effetti a lei va pure bene  perché l’accordo fra i sindacati dei “monnezzari” e le aziende pubbliche è stato firmato e le evita ulteriori scioperi. Ma siccome prima di lei erano tutti “scemi”, la Raggi si accanisce secondo il più classico mantra grilletto e afferma «per anni i partiti hanno tolto ogni speranza alla nostra città. Ora, noi, quella speranza a Roma abbiamo il dovere di restituirgliela.» Così invece i romani continuano a sperare e lei e propone «32 aree in cui costruire mini isole ecologiche di quartiere» e per strada  «sistemi video sorveglianza e la collocazione di controllori nelle aree più complesse» anche se non si capisce bene con quale personale e con quali soldi. Ma lei si avvolge nel mistero e si affretta ad aggiungere «stiamo studiando e  mi permetto di non dire di più». Meglio, perché nel frattempo valgono le «segnalazioni dei cittadini» che invano bombardano inascoltati i vigili da anni solo che , miracolosamente, la Raggi e la Munaro sono in grado di ascoltarli  per intervenire, il come non è ancora dato sapere ai profani. Ma Virginia “se sta ad allargà” e promette anche di spostare i cassonetti ( con quale criterio non è dato sapere)  dopo tutta la fatica che negli anni si è fatta per tracciarne le strisce gialle spesso occupate dalle macchine in sosta. E allora dove sta il problema? Semplice  «sta negli impianti Tmb  bloccati, perché il meccanismo si è inceppato  e non si riesce più a conferire» a causa di «anni di mancata manutenzione». Che se fosse vero l’ad di Ama Fortini dovrebbe dare le dimissioni e “de corsa”, perché con il binomio Raggi/Munaro la danza cambia e non ci sarà più pietà per nessuno.

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