Giacomo Gargano, Presidente Federmanager Roma: “Cultura della legalità motore per far ripartire il Paese”

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Cultura della legalità, sviluppo, economia, impresa e territorio. Di questo e non solo si è parlato nel corso del seminario di Alta Formazione promosso a Roma dalla “Fondazione Italiana per la Legalità e lo Sviluppo Ignazio Milillo”: due giorni – ieri e oggi – in cui alti rappresentanti istituzionali e della magistratura, della Corte dei conti, di enti, ordini e istituti – tra cui Giovanni Pitruzzella Presidente Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e Raffaele Cantone Presidente A.N.A.C. Autorità Nazionale Anticorruzione – si sono confrontati sul tema “Impresa e Società tra Sicurezza, Sviluppo e Legalità”.

 

Dopo il saluto di apertura del Gen. C.A. CC Antonio Ricciardi Comandante Unità Mobili e Specializzate CC “Palidoro” e del Gen. B. CC (r) Giuseppe Fausto Milillo presidente della Fondazione è intervenuto il presidente di Federmanager Roma Giacomo Gargano: “Siamo convinti che un sistema garantito di legalità, in cui poter operare, costituisca un motore enorme in grado di far ripartire di slancio sia le aziende che abbiamo l’incarico di guidare, sia l’economia complessiva del nostro Paese” ha sottolineato Gargano. “Serve – ha aggiunto – un approccio a 360 gradi sul tema della trasparenza e della legalità, e noi come Federazione dei manager siamo pronti a mettere in campo il nostro know how e a prenderci le nostre responsabilità”.

 

All’appuntamento promosso dalla Fondazione guidata da Giuseppe Fausto Milillo nella ricorrenza del proprio decennale ha preso parte anche Stefano Cuzzilla, presidente Federmanager nazionale: “L’imperativo è crescere. E la competitività si conquista solo in un quadro di regole chiare, che vanno rispettate. La legalità è nel nostro DNA di manager. Abbiamo la responsabilità delle scelte aziendali e questa responsabilità richiede un’etica forte. Siamo i primi a essere impegnati nella lotta alla corruzione perché conclude Cuzzilla – sappiamo quanto essa danneggi lo sviluppo di questo paese. Non solo uccide l’iniziativa privata, ma ci fa perdere punti in termini di mancati investimenti da parte dei player esteri”.

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