Non accenna ad avere fino lo stato di degrado che ormai da tempo attanaglia l’area del Campo Nomadi de ‘La Barbuta’, a Ciampino. Nonostante i facili proclami, che nel tempo non sono affatto mancati, è ben evidente come la politica non abbia saputo intervenire nei modi e nei tempi più opportuni, tra facili proclami ed altrettanti rimpalli, tra passerelle e decisioni rimandate. Non sembrano attenuarsi in nessun modo i problemi di ordine pubblico nei campi nomadi della Capitale, come neppure le polemiche per l’impiego dei caschi bianchi in funzione di ‘uscieri’ nei pressi degli accessi. A pesare, nella giornata di ieri, l’ennesima rissa al campo nomadi ciampinese, che ha visto circa quarante persone affrontarsi con pietre e bastoni, rendendo necessario l’arrivo di ben cinque pattuglie della Polizia di Stato, accorse per riportare la calma nel campo, dopo un intervento durato circa un ora.
“Bisogna ripristinare il livello di legalità perduto” proclamava lo scorso anno il sindaco di Ciampino, Giovanni Terzulli, al cospetto del Prefetto di Roma, Franco Gabrielli, giunto appositamente nella cittadina aeroportuale per rendersi conto di quanto accade in quell’area. “Evidentemente quel campo è malgestito – ribadì Terzulli, quasi a scoprire l’acqua calda -, in caso contrario aggiunse il Primo cittadino – non si assisterebbe a due tre roghi al giorno. Un passo essenziale sarà quello di bonificare l’area, a partire dalla discarica, evitando così che si vada ad incidere sulla falda acquifera e per questo andranno controllate le entrate e le uscite, facendo scemare le faide interne”.
In attesa di capire realmente cosa è stato fatto di tutti quegli impegni e quelle promesse nella giornata di ieri il coordinatore romano della Ugl Polizia locale, Marco Milani, ha rinnovato “l’appello al Sindaco di Roma Virginia Raggi, ad interrompere quanto prima l’inutile servizio degli agenti di Roma Capitale davanti agli ingressi dei Campi e di restituire le carenti risorse umane del Corpo, alle reali esigenze della cittadinanza”. Il servizio, più volte definito dal sindacato dei caschi bianchi ‘di facciata’, era stato infatti istituito dal sindaco Ignazio Marino dopo la rescissione dell’incarico di guardiania alla società “Risorse per Roma”.