Tra favorevoli e contrari, lo stadio della Roma galleggia nell’incertezza

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E allora sto stadio saddafà o no? Ma certo, assicura la sindaca che vuole incontrare capitan Totti, na bella botta de immagine con telecamere, cronisti ecc. Poi c’ l’altolà dell’urbanistica, quell’assessore Berdini da sempre contrario alla speculazione del cemento che oggi si spertica in rassicurazioni.

 

«Sapete benissimo che lo stadio lo voglio fare, quindi evitate di dire bugie» dice a margine  della sua audizione in Commissione Periferie. Ma come e quando? Mistero, lasciatelo lavorare a lui che ha già tagliato, nella sua mente, almeno due terzi delle cubature commerciali previste nel progetto.

 

Poi c’è la Regione dove da 5 mesi si trascina la conferenza dei servizi mentre sulla definitiva decisione pesa ancora la proroga di un mese chiesta dal Campidoglio. Questa volta a parlare è l’assessore Civita che è ancora in attesa di verificare  «un cambio di prospettiva del Comune sullo stadio della Roma.» Ma, aggiunge « è chiaro che però c’è una Conferenza dei servizi su un progetto definitivo, il cui proponente, ricordiamolo, è Roma Capitale che a fine agosto e a settembre ce l’ha formalmente trasmesso. Oggi parlano gli atti amministrativi e oggi c’è un parere non favorevole.»

 

Nel frattempo il Campidoglio cincischia stretto fra l’ideologia del “nun amo niente” quando si tratta di costruire e la pressione del popolo romanista de noantri che orienta un bel po di voti. Civita comunque ha ragione quando pensa che i grillini in materia stadio caleranno le brache soprattutto in vista di una campagna elettorale  e afferma «se si pensa che lo stadio sia un’opera importante, credo ci siano ancora i margini per una verifica ulteriore ma bisogna superare pareri e posizioni ideologiche ed entrare nel merito del progetto.» Quindi spera «nel rush finale.»  Chi invece sostiene a spada tratta «la coraggiosa posizione dell’assessore Berdini» è Stefano Fassina di Sinistra italiana che comunque di voti ne ha da perdere ben pochi visto il recente risultato di SI alle comunali. E dice «lo stadio della Roma va fatto nel rispetto del Prg. Sono, invece, insostenibili tre grattacieli di 220 metri ciascuno, un milione di metri cubi, per uffici e spazi commerciali in un’area della città con migliaia di uffici vuoti e la moria di negozi di quartiere.»  Invece il Pd scalpita e bombarda lo stato maggiore grillino della Capitale anche con l’on Marco Miccoli che si è presentato in commissione parlamentare d’inchiesta sulle Periferie con in mano un cartello sul quale si legge #famostostadio.

 

Infine l’associazione dei consumatori  Codacons che apparentemente così attacca Virginia Raggi la quale «sul nuovo stadio della Roma la Raggi preferisce confrontarsi con calciatori famosi  e non con i cittadini e con le associazioni ambientaliste. Sarebbe stato logico, per un sindaco, convocare in Campidoglio i veri fruitori dello stadio e delle opere pubbliche a Tor di Valle, ossia i romani, per conoscere il loro parere sul contestato progetto, ma evidentemente fa piu’ comodo ai fini mediatici e del consenso invitare uno sportivo come Totti.» Salvo poi dichiarasi  «assolutamente a favore dell’assessore Berdini» Perché lo stadio può essere fatto «solo se il progetto rispetterà rigidamente le regole urbanistiche e se apporterà vantaggi alla collettività, senza danni per l’ambiente.»  E allora de che stamo a parlà se anche una minima frazione di consumatori sono d’accordo?
Balthazar

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