Sul reddito di cittadinanza se ne discute ormai da mesi. Anzi, a dirla tutta, da anni. Da quando il Movimento 5 Stelle ne ha fatto il suo cavallo di battaglia durante i comizi elettorali. Sulla questione è intervenuto Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro e Nuovi diritti della Regione Lazio e vicecoordinatore della IX Commissione istruzione e lavoro della Conferenza delle Regioni nel giorno in cui proprio in aula al Senato si riapre l’esame sul reddito di cittadinanza.
“Confermiamo la nostra totale contrarietà alle modalità individuate dal Ministero del Lavoro – dice Claudio Di Berardino – che prevede selezioni senza concorso pubblico e forme di collaborazione per due anni. Crediamo che i navigator precari rischino di generare solo confusione e di non offrire l’adeguato supporto ai destinatari del reddito. Vogliamo, invece, che questo nuovo personale venga assunto a tempo indeterminato tramite concorso, che venga opportunamente formato al delicato compito di accompagnare al lavoro i disoccupati e che, reddito di cittadinanza a parte, entri a far parte dell’organico dei centri per l’impiego che da anni ha bisogno di essere potenziato. Non ultimo, ricordiamo che l’art.117 della Costituzione attribuisce alle Regioni il compito di gestire le Politiche attive del Lavoro».
«L’invasione di campo da parte del Ministero – conclude – rischia di creare conflitti sulle competenze e sull’organizzazione stessa della misura del RDC, che noi vogliamo attuare al meglio in risposta ai bisogni dei cittadini. Con procedure semplificate, tra sei-setti mesi il Lazio potrebbe già introdurre nell’organico regionale i vincitori del concorso pubblico”.